Calo d’entusiasmo che, a parte che questi è diffuso in tutta Italia, è figlio del ridimensionamento d’obiettivi che c’è stato a Palermo. Un ridimensionamento che potrebbe anche essere un male necessario quanto ineluttabile. Comunque, qualsiasi cosa ma sempre meglio delle pizze cinesi. C’è stato il “cinese” Sensi, il "cinese" Ferrara, il "cinese" Matta, hanno fatto tutti pizze indigeste. Le alternative rosanero dei nostri tempi li conosciamo già.
Se questo Palermo “non è ritenuto all’altezza” come scrive Enzo, per le bizzarrie di Zamparini e le giovani leve di tifosi torneranno ad appassionarsi per le strisciate vuol dire che non siamo degni di tenere una squadra in serie A. Lo sono certo più di noi a Lecce, Cesena, Cagliari, Bologna e perfino a Catania dove da anni sognano ad occhi aperti un posticino in Europa che noi spesse volte abbiamo sprezzato.
Secondo me parliamo di cose differenti e per questo non ci capiamo. Primo: io ridimensionamento a Palermo non ne vedo. Non é che quest'anno si siano spesi cinque milioni di euro per rinforzare la squadra, si sono spesi soldoni per prendere una caterva di giocatori, alcuni, come giovanissimi e costosi come Lores, altri giovani e costosi come Silvestre. Semmai ci sarebbe da chiedersi se i soldi siano stati spesi tutti bene, perchè a Zamparini, a quanto pare, non piacciono allenatori, DS e giocatori beniamini del pubblico, ma adora i trequartisti. C'era Ilicic, é arrivato Zahavi, é stato preso Vazquez per gennaio e la maggior parte dei rumors su possibili obiettivi futuri riguarda sempre questo specifico ruolo.
Il problema del Palermo degli ultimi due-tre anni é uno soltanto: manca l'emozione. Siamo tanti tifosi incolonnati come nel video storico di "C'é chi dice no" di Vasco, che andiamo allo stadio sapendo che l'allenatore oggi c'é e domani no, che Pastore o chi per lui oggi c'é e domani é in vendita, che il DS o fa il signorsì oppure é fuori, che Zamparini può inventarsi una selva di fischi ai turchi del Fenerbache (falsissimo storico) per spostare l'attenzione sui veri problemi di quel momento. Questo siamo e questo é quello che sta bene a Zamparini, per cui i 45000 dell'Olimpico, l'entusiasmo ritrovato in quei giorni, sono un accessorio talvolta fastidioso, se la figura di riferimento non è lui.
Un Palermo senza entusiasmo, un Palermo in cui i giocatori più rappresentativi DEVONO andare via e non possono prolungare o chiudere la carriera a Palermo (e non parlo dei Pastore, ma dei Nocerino, dei Cassani, dei Corini e via dicendo), un Palermo in cui emerge puntualmente rabbiosa la voce "IO SONO IL CAPO", alla lunga rischia di diventare un semplice titolo sportivo e nulla più.
Io lo sto dicendo in anticipo rispetto a te e a tanti altri, in ritardo rispetto a persone che queste cose me le ripetono da più tempo. Spero tanto di sbagliarmi.