http://www.tuttopalermo.net/?action=read&idnotizia=37806Analisi interessante e largamente condivisibile. Piuttosto ieri mi sono fatto una teoria tutta mia, che magari sarà semplicemente aria fritta, sul perchè Zamparini stia agendo in questa maniera, che prevede la sistematica e direi quasi scientifica demolizione del gruppo portante della squadra, l'abbattimento radicale del monte ingaggi, la vendita o comunque l'immissione sul mercato dei pezzi più pregiati.
All'orizzonte potrebbe esserci una strategia di disimpegno, non so valutare precisamente in che termini, ma é dall'anno scorso che Zamparini lancia segnali in questo senso e parla di incarico conferito ad un advisor affinchè proceda al reperimento di possibili acquisitori delle quote. Lo stesso sceicco, al di là dei voli di fantasia e delle parole (pare che da grande amico del principe del Qatar, proprietario del PSG, sia stato lui ad avere una buona parte di merito nella riuscita dell'operazione Sirigu/Pastore, in pratica a nuatri n'attuccò u sceiccu sensali...
), lasciava intravedere qualcosa in questo senso.
Mi chiedo io: possibile che ci sia effettivamente un acquirente alle porte e che quanto sta succedendo sia soltanto il prologo alla cessione delle quote azionarie? Il Palermo vale mettiamo 80 milioni, ma se inizio a vendere Pastore, Hernandez, Bovo, Nocerino, Cassani, dopo avere venduto Kjaer e Cavani, realizzo sicuramente delle enormi plusvalenze. Se contemporaneamente abbatto il monte spese poi a fine anno in sede di bilancio il tutto si trasforma in conti in attivo: gli ottanta milioni del prezzo di vendita calano, perchè buona parte me la riprendo in questa maniera, il nuovo acquirente si ritrova una società più leggera e ad un costo di acquisto notevolmente inferiore.
Certo, un'idea simile stride con l'entusiasmo e la convinzione con cui Zamparini porta avanti il progetto del nuovo stadio, perchè chiaramente un conto é vendere le sole quote azionarie ed i cartellini di una ventina di giocatori, un altro inserire nella vendita anche un patrimonio immobiliare di quelle proporzioni. Potrebbe esserci allora una exit-strategy più lenta che preveda magari un affiancamento di un socio per i primi anni? Il tempo necessario per fare partire e concludere i lavori e dare magari il tempo al nuovo socio di rilevare con calma quote e patrimonio?
Chissà. Solo il tempo dirà come stanno le cose e se le mie sono soltanto farneticazioni di un tifoso annoiato di mezza estate.
Intanto leggo che la nuova idea tattica dello ZaSoPi sarebbe concretamente il 3-5-2. Che poi sarebbe un 3-5-1-1 visto che con uno schieramento simile non si capisce chi dovrebbe fare arrivare la palla a due attaccanti puri. Prevedo in ogni caso una squadra che limiterà ancora di più la spettacolarità offensiva per, viceversa, provare a risultare più arcigna dietro. Mi auguro che con nuovi interpreti in luogo di gente che deve crescere (Munoz) o plurirattristata in stile Mariottide (Bovo), si possa anche pensare a qualcosa di meno conservativo...