Ho partecipato alla grande impresa siciliana a Roma...
Grande Impresa? Si, grande impresa, perché è stato il maggiore esodo mai realizzato da una tifoseria siciliana, perché è stata la più bella partita mai giocata da una squadra siciliana in una finale (a viso aperto... con grande gioco... peccato solo per l'arbitro e una difesa così così..), perché è stato il più grande spettacolo mai realizzato in una finale di Coppa Italia, per la coreografia da urlo, il grande entusiasmo e la grande compostezza, che certo i romani, purtroppo, non si aspettavano da una squadra siciliana (in tribuna ce n'erano alcuni, e i confronti con qualcun altro si sono sprecati).
Mi sono sentito parte dell'evento ma, purtroppo, anche un po' estraneo. Ho partecipato alla partita ma ovviamente la mia passione non poteva essere quella viscerale, indimenticabile, che mostravano i tifosi palermitani. Loro erano i veri tifosi del Palermo, io un avventizio; loro erano venuti da Palermo apposta, accantonando ogni impegno; io dovevo venire oggi a Roma per lavoro e ho solo anticipato di mezza giornata la partenza per sfruttare l'occasione. La festa, perché di questo si trattava, era la loro, e in mezzo a loro, e a tutti quelli che da loro erano ammirati, sentivo un lieve disagio, una lieve malinconia. Pensavo alle grandi trasferte dell'Acireale, in cui in piccolo riuscivamo a farci notare per il nostro numero (non siamo arrivati a 40.000, ma a 8.000 sì), il nostr entusiamo, la nostra allegria, la nostra compostezza. Per colpa di chi ha voluto ucciderci, per un bel po' di tempo tutto questo lo potremo gustare solo di riflesso, accanto ai palermitani.
Sono stato comunque contento di essere andato e di essere stato dalla parte giusta, con qualche amarezza, però (un conoscente di Acireale con la sciarpa dell'Inter, e chissà quanti saranno stati di Catania, e qui non c'erano dubbi, ma anche di altri posti della Sicilia
). Sono andato con la sciarpa granata ai tornelli, la polizia mi ha guardato di traverso, e un agente mi ha chiesto spiegazioni. Anche con i vicini palermitani della Tevere ci sono stati alcuni imbarazzi iniziali (è dura spiegare che Acireale non è Catania, quanto è dura... loro probabilmente credevano che ero lì per l'Inter, o peggio, ed era una zona un po' mista... ma di mettermi una maglietta rosanero sinceramente non me l'ero sentita... poi, però, hanno capito e alla fine ci siamo abbracciati e scambiati i numeri di telefonino).
Comunque, per chiuderla qui, prima che scappi la lacrimuccia, devo dire per la prima volta mi trovo d'accordo con Gaspare (magari fosse così sportivo anche con l'Acireale e gli acesi).
Giù il cappello al Palermo.
Forza Acireale.