CENTROCAMPO
Ezequiel Alejo CARBONI – 7: the Wall! Da tre stagioni ormai usa con grande perizia il randello per proteggere la difesa rossazzurra. Avvolte, quando fisicamente non è al top, ne combina di tutti i colori, ma spesso, quando è in forma, non ce n'è per nessuno, della serie: dagli amici mi guardo io, da Carboni mi guardi Dio! A fine stagione lascerà Catania per far ritorno in Argentina: il riposo del guerriero!
Pablo Martin LEDESMA – 5,5: stagione deludente per il “volante” ex Boca Junior,. Va detto, ad onor del vero, che è stato spesso schierato in una posizione a lui poco congeniale per le sue caratteristiche: Pablo è un giocatore che ama muoversi più sulla trequarti campo dove avrebbe compiti più propositivi che di copertura, ma doveva e poteva essere l'anno della sua rinascita dopo una carriera costellata da guai fisici ed infortuni. Invece di quel giocatore dall'indubbia classe e raffinatezza, che fu finalista di coppa Coppa del Mondo per club (l'ex Coppa Intercontinentale) contro il Milan, se ne sono visti pochi lampi. Uno dei quali è stato il terzo goal al Palermo nella goleada al Massimino e il goal all'Inter nell'ultima di campionato. E' molto probabile una sua cessione in questa prossima sessione di calciomercato.
Matias Ezequiel SCHELOTTO – 8: fossi Nino Pulvirenti baratterei un aereo della mia flotta con l'Atalanta (proprietaria di maggioranza del cartellino) per far rimanere a titolo definitivo questo ragazzo a Catania. Una vera forza della natura sulla fascia destra dove può agire da esterno difensivo che offensivo. Qualche imbarcata, è vero, l'ha presa pure lui. Errori di gioventù, e poi chi non ha mai peccato scagli la prima pietra! Ha 21 anni, nazionale under 21. La classe non è acqua: facciamo carte false per trattenerlo Zio Pietro!
Francesco LODI – 8: che dire? Senz'altro acquisto azzeccato. Avvolte è sembrato un corpo estraneo in campo, ma ha un piede di una precisione chirurgica. Molto meglio delle “bombe intelligenti” con cui è stato mitragliato Gheddafi. Le sue magiche punizioni sono valse 4 punti, scusate se è poco. Le due consecutive contro il Lecce da apoteosi. Erano anni che veniva accostato a Catania, lui voleva fortemente questa piazza e oggi che l'ha ottenuta sarà riconfermato come ha anticipato Pietro Lo Monaco durante l'inaugurazione del Centro Sportivo.
Mariano Julio IZCO – S.V.: una stagione così lo stakanovista Marianito non l'aveva mai vissuta da quando è a Catania. Entrato anche lui nel buco nero degli infortuni di questa stagione, da pochissimo è tornato a riveder le stelle. E' mancato all'economia del centrocampo rossazzurro, lo ha ammesso pure Simeone, è mancato agli Oronzo Canà dall'insulto facile...ops, critica costruttiva (che scherziamo!!??)... che non ne hanno potuto fare un capro espiatorio per questa stagione non proprio esaltante. Vai Mariano vai!
Cristian Ezequiel LLAMA – 7: un altro desaparecidos da infortuni. Crazy Diamond (Diamante Pazzo) sembrava sulla strada del ritorno, poi la ricaduta. Quel maledetto ginocchio sinistro. Si scopre che fino a quando a retto ha giocato con le infiltrazioni. Poi ha appena il tempo di affossare la Sampdoria con uno dei suoi goal da pazzo furioso, di azzittire gli homo erectus (homo sapiens per certuni è un elogio!) che dalle tribune in puro stile gutturale lo invitavano a togliere il disturbo assieme all'A.D. suo mentore, che si ritrova sul lettino operatorio di Villa Stuart. Shine On you Crazy Diamond!
Pare che assieme a Biagianti sarà una delle poche certezze per la prossima stagione.
Alejandro Dario GOMES – 7: ha preso il testimone di Jorge Martinez, ma non lo ha definitivamente fatto dimenticare ai tifosi rossazzurri. La sensazione è quella che Alejandro abbia grosse, grossissime potenzialità, ma ancora non riesce ad esprimerle adeguatamente. Gli manca la continuità nel rendimento, poi ha tutto: tecnica, velocità, dribbling e una bella castagna dalla distanza. Può fare l'esterno di centrocampo o d'attaco e il trequartista. Grandissimo goal alla Roma a tempo scaduto. Dovrebbe solo rendersi conto quando ha la palla fra i piedi che, a parte l'altezza, di Messi ce n'è solo uno. Lo rivedremo migliorato l'anno prossimo.
Adrian RICCHIUTI – 9: come il vino: più invecchia più si fa pregiato. Elemento preziosissimo nell'economia del gioco rossazzurro, trade d'union fondamentale fra attacco e centrocampo dove giocando fra le due linee crea quella superiorità numerica devastante per le difese avversarie. Da due anni oramai si è guadagnato la stima e l'affetto dei tifosi perchè Adrian prima di tutto ci mette passione in quello che fa, e da questo pure il prolungamento del contratto, nonostante i suoi 33 anni suonati, da parte della Società. Uno di noi insomma!
Raphael MARTINHO Alves de Lima – 7: della serie: diavolo di un Lo Monaco! Vai in Brasile per prendere la stella del Palmeiras Diego Souza e ti accorgi che nel parcheggio dello stadio paulista c'è uno “scugnizzo” col pallone di pezza che dribbla le auto in sosta. Lo porti in Italia, lo fai esordire in massima serie e lui risponde come se della serie A italiana fosse un veterano. Lo ferma solo il solito infortunio di casa Catania. Scusate se è poco! Prendetemi pure per pazzo o incompetente, ma a me, con le dovutissime proporzioni, dalla progressione e dalle movenze mi ricorda un suo illustre connazionale (di cui mi auguro eguaglierà la carriera!): Kaka. Il futuro è suo.
Simone PESCE – 7: la stagione in prestito ad Ascoli gli ha fatto bene. Ha giocato prevalentemente (e bene, segnando pure!) in Coppa Italia e quando in campionato è stato chiamato a fare la sua parte non ha fatto rimpiangere chi ha sostituito. Si toglie pure lo sfizio di un goal in pallonetto nella “madre di tutte le partite”, il derby col Palermo. Insomma un professionista serio e affidabile che a risposto sul campo ai Pantaleo Corvino che biascicano “giocatore da B...da C...da D” come se loro, invece, fossero in serie A da chissà da quanti secoli.
Un po' come Terlizzi, a gennaio o a giugno, è sempre in bilico tra cessione e riconferma.
Fabio SCIACCA – 7: di pura stima, per la sfortuna che da un paio d'anni sta perseguitando questo figlio di Catania. Quando sta bene e gioca come sa è lo sponsor vivente del Centro Sportivo fortemente voluto da questa lungimirante società: se con delle strutture sportive da biafra vengono fuori questi campioncini (e non c'è il solo Fabio, la lista in questi anni di presidenza Pulvirenti è lunga, tanto che si dovuto rimediare con il Milazzo!), immaginiamo cosa succederà quando il complesso di Torre del Grifo funzionerà a pieno regime. Forza Fabio, tempu to è!
Marco BIAGIANTI – S.V.: è uno dei gioielli di famiglia. Oggetto del desiderio di mezza serie A. Quest'estate fu ad un passo dal passare al Palermo. Ma l'A.D. resistette agli attacchi e Marco rimase, ma il destino cinico e baro, come la nuvoletta di Fantozzi, gli ha fatto saltare quasi l'intera stagione a causa di svariati problemi fisici. La sua assenza, secondo me, è stata determinate nell'economia del campionato rossazzurro. Senza di lui il Catania perde in dinamicità e verticalizzazioni a centrocampo, qualità che né con Carboni e né con Ledesma si è riusciti a sopperire. Torna abile ed arruolabile col Brescia dove dimostra quanto vale nonostante il lungo stop. Si dice di lui che sarà il capitano nella prossima stagione ed il punto fermo sul quale si ricostruirà la mediana rossazzurra.
Gennaro DEL VECCHIO – 4: la scorsa stagione fu tormentato da un fastidioso infortunio ad uno dei plantari, giustificazione più che plausibile per un rendimento da ex calciatore. Peccato che in questa, nonostante l'operazione per guarire definitivamente da quei fastidi ed il conseguente recupero di forma, il rendimento è rimasto costantemente da ex calciatore. Inutile alla causa e giusta la sua destinazione in altri lidi
Pablo Cesar BARRIENTOS – S.V.: mr Giampaolo lo impiega solo in Coppa Italia, dove fa vedere qualche sprazzo di quel giocatore che fu l'alter ego di Lionel Messi nell'under 21 argentina. Ma nonostante il calvario dell'infortunio al crociato (con la prima operazione di ricostruzione mal effettuata, per cui se n'è dovuta fare una seconda!) e sia oramai un lontano ricordo, a dire del tecnico di Bellinzona non sarebbe adatto al campionato italiano (anche per questa valutazione entra in rotta di collisione con Lo Monaco che non ha gradito!). Mr Simeone, invece, lo avrebbe voluto con lui. Fattostà che viene mandato in Argentina a “rifarsi le ossa”, ma dove, stando alle cronache, pare stia facendo mirabilie. Francamente non so chi abbia ragione o torto, io una possibilità gliela avrei data. Ma io (fortunatamente!) non sono il tecnico del Catania. Lo scopriremo la prossima stagione visto che pare sia in predicato di ritornare alla base.
ATTACCO
Maximilian Gaston LOPEZ – 5,5: Un campionato iniziato male il suo e proseguito all'insegna del minimo sindacale al limite con l'irritante, vista la caratura del giocatore. Diciamolo chiaramente, al Catania sono mancati i suoi goal, soprattutto in trasferta, il non essere andato nemmeno in doppia cifra, per uno come lui, se non è stato un fallimento poco ci manca. Per colpa di Giampaolo si diceva: troppo solo li davanti. Troppo difensivo quel Catania. Ok! Gli mettiamo l'altra punta: Antenucci. Non và! E' italiano, come Giampaolo, non si capiscono. Ok! E' venuto Simeone, argentino, che gli mette non una ma due punte accanto. Bergessio, argentino pure lui, poi Gomes, Schelotto, Ricchiuti, tutti argentini. Si pensa pure a mettergli accanto Wanda Nara, la moglie. Sia mai si sente a casa, nell'intimità, e fa una doppietta pure in campo. La sua Ferrari, la Porsche Cayenne ultimo modello. Niente! Tanto che perfino l'A.D. che, seppur a denti stretti, lo aveva sempre difeso arriva a sbottare, senza nominarlo, che la prossima volta a richiesta adeguata si venderà anche i tavolini della sede.
Purtroppo non so cosa sia successo, se è stata una stagione di quelle che quando non va non va anche se ci metti l'anima, o, secondo me – personalissima opinione – che a Maxi Catania stava stretta. Magari, dopo aver fatto saltare il banco l'anno passato coi suoi 11 goal in 17 partite, ha pensato più alla sua possibile nuova prestigiosa destinazione che alle sorti del Catania. Ma, ripeto, è una mia opinabilissima ipotesi. Certo fosse così solo una grande dose di provincialismo (e a Catania, grazie a Dio, di provincialismo non ne manca: gente che si sente toccata nell'onore se Lo Monaco sbaglia a mettere una virgola, ma si cala le mutande davanti al giocatore con nome e pedigree, tanto da giustificare anche l'ingiustificabile!) riuscirebbe a non vedere che è stato il Catania che lo ha rispolverato per il calcio che conta tirandolo via dalla soffitta in cui era finito. Allora se è vero che nel calcio la gratitudine non paga, allora a mai più rivederci caro Maxi!
Gonzalo Ruben BERGESSIO – 9: il puntello giusto del mercato di gennaio per l'attacco. Il suo impatto a Catania non è stato devastante come fu quello di Maxi Lopez, ma lento (tanto che veniva guardato con sospetto alle prime uscite!) e chirurgico. Sacrificato in un ruolo non suo, l'esterno d'attacco (come ammesso più volte da mr. Simeone), si è sobbarcato una mole di lavoro mostruosa in fase di ripiegamento, mettendoci tecnica e polmoni, ma soprattutto segnando 5 reti tutte decisive. Vale lo stesso discorso fatto per Schelotto: Nino impegnati un aereo anche per lui!
Takayuki MORIMOTO – 6: anche in questa stagione non ha avuto serie possibilità di giocare con continuità, ma le poche volte che ha giocato ha fatto bene, segnando pure. Nonostante le poche presenze continua ad avere parecchi estimatori in giro per l'Europa, primo fra tutti Zaccheroni il neo selezionatore della nazionale giapponese, probabile che nella prossima sessione di mercato verrà ceduto non si capisce se in prestito o a titolo definitivo, quello che si è capito è che il ragazzo ha voglia di tornare il Ronaldo del Sol Levante, non posso dargli torto.
Giuseppe MASCARA – S.V.: alla grande Etna a preferito il piccolo Vesuvio, alla fascia di capitano rossazzurro, ha preferito la panchina del Napoli. Da uomo simbolo, bandiera del Catania, ha preferito fare l'ombra di Lavezzi. Un ingaggio consistente e la possibilità di farsi una Champions League prima di “morire” sono stati un richiamo irresistibile. Non riesco a dargli torto o, peggio come ho sentito, chiamarlo traditore. Anzi lo capisco, peraltro sta pure facendo bene col team di Mazzarri. Certo, ad un romantico come me, fa un po' male la sua scelta, ma di lui serberò il ricordo di quel goal “da casa sua” al Barbera e il “cucchiaio” a Julio Cesar, per queste ed altre emozioni che mi ha regalato lo ringrazio, in bocca al lupo e arrivederci.
Mirko ANTENUCCI – S.V.: tornato alla base dopo la cattività ascolana con il pesante fardello di ben 24 centri, non ha, per la verità, avuto molte possibilità di far vedere se fosse o meno maturo per la serie A, così com'è successo a Pinilla a Palermo suo coinquilino nella classifica marcatori della B. A gennaio è stato ceduto in prestito al Torino dove sta facendo bene. Non si capisce se tornerà o meno a Catania per la prossima stagione.
Gianvito PLASMATI – 2: ridicolo! Il Van Nistelrooy di Matera si segnala solo per una pretestuosa, quanto inutile e squalificante, querelle giudiziaria per una firma sua sul prolungamento del contratto, che falsa non era. Si dice imbeccato dal suo procuratore. Mi chiedo chi fosse costui: Sallusti, Feltri, Belpietro o l'avv. Taormina?
