Bua,anche l'obiettivo di riportare il pubblico negli stadi e' un programma a lunga scadenza e molto difficile da realizzare in quanto la situazione economica e l'alto costo del biglietto costringono il tifoso a riparare sullle informazioni che i media mettono a disposizione dell'utenza.Certo l'incentivazione nelle scuole,biglietti a prezzi stracciati per i ragazzi consentirebbero una piu' rapida mutazione della situazione attuale.In passato ,al tempo dei "guerrieri" Mascara,Baiocco,Stovini & comp. si era tentato nelle scuole qualcosa del genere senza pero' darne poi seguito e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Credo che il dato piu' disarmante e reale e' che non c'e' ricambio generazionale,perche' la gente oggi fa vedere il calcio ai propro figli in televisori 42" in HD e in 3D.I genitori si sono persi e i figli non saranno mai utenza da stadio.Non e' piu' calcio ma e'diventato
home entertainment nelle comodita' della casa con cola e noccioline.Cosi' succede agli americani USA,con la differenza che da loro ci sono di mezzo le grandi distanze e qui da noi lo stadio ce l'abbiamo sotto casa.Mettici anche la cultura e l'approccio sbagliato e come vedi il quadro si e' completato. Lo sport per noi rappresenta la valvola di sfogo delle nostre frustrazioni:la vittoria l'esaltazione,la sconfitta la piu' profonda depressione.
A Catania a concorrere con i fenomeni sopracitati mettici pure la tessera del tifoso,l'isolamento degli ultras,chiusura totale dei benefici per i gruppi organizzati,l'assuefazione alla serie A e piu'...le continue dichiarazioni del nostro ad sono gli elementi che ci hanno portato alla situazione di cui tanto ci si lamenta.