Platini, in A Virtuose solo Catania e Napoli
di Redazione Giovedì 24 Marzo 2011 11:52
Da poco rieletto a capo della UEFA per un altro mandato, Michelle Platini è fermamente intenzionato ad applicare severamente le norme del fair Play Finanziario, ed in Italia avrà presto un bel da fare.Secondo un’indagine operata da “La Gazzetta dello Sport” sui bilanci presentati per la stagione 2009/2010 dalle 18 società di serie A, solo Catania e Napoli , dal loro ritorno in serie A, presentano un saldo attivo.
La società capitanata dal Presidente Pulvirenti e gestita dall’addì Lo Monaco è difatti al suo quinto anno di profitto, avendo chiuso il 2010 con 19 milioni all’attivo, ai quali, nel prossimo bilancio, andrà aggiunta la plusvalenza della cessione di Martinez, per 12 milioni, alla Juventus.
Raggiunge per la prima volta l’utile di bilancio la Fiorentina dei Della Valle.
Drammatica o la condizione di tante altre formazioni. Il Bari è stato costretto a cedere il marchio (21,5 milioni) evitando così l’aumento del capitale societario. Un milione, di propria tasca, è stato invece costretto a destinarlo alle casse del suo club il Presidente del Genoa, Preziosi, già espostosi in passato per 21 milioni di euro. In difficoltà anche il Parma, che ha già dovuto convertire 10 milioni di finanziamento in conto capitale, e per il futuro i revisori fanno sapere: «si renderanno necessari ulteriori interventi di natura finanziaria al fine di superare possibili tensioni di liquidità». Dieci sono i milioni che il Presidente Garrone ha dovuto destinare all’aumento di capitale della Sampdoria, che ha chiuso l’anno con quasi 17 milioni di perdita. La nuova proprietà del Bologna, di milioni per la ricapitalizzazione, ne ha dovuti versare 13, e per giugno il passivo stimato ammonta già a 6,3 milioni.
Hanno chiuso in rosso anche società “virtuose” come Atalanta, Udinese, Cagliari, Chievo, Lazio e Palermo i cui deficit impallidiscono davanti ai conti delle big del campionato:
A Milano si gioisce per i “soli “69 milioni di perdita dell’Inter, erano stati 154 l’anno precedente; la Juventus chiude in rosso di 11,3 milioni; Gli acquisti di Ibrahimovic e Robinho pongono un serio punto interrogativo sull’equilibrio futuro dei conti presentati dal Milan, che grazie ai 63 milioni derivanti dalla cessione di Kakà aveva compensato la voragine del 2009. Mentre oltre i 40 milioni vola il deficit della Roma.
E noi ci limitiamo a ricordare come, nel 1993, alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, capitanata dall’allora Presidente, Antonio Matarrese, e spalleggiata dall’allora Presidente della Lega di Serie C, Giancarlo Abete, bastò il controverso “miliardo” (di lire) sul quale il Catania non volle dar adeguate garanzie finanziarie (per una legge che permetteva alle società isolane di differire le scadenze fiscali a seguito di un evento sismico allora occorso, ndr) per metter la mannaia sul capo della società di Massimino, che pur riuscendo ad evitare la radiazione, fu costretta a ripartire dai polverosi campi d’Eccellenza.
Per quanto riportato sopra non posso che complimentarmi con la società; ma appare evidente che qualche piccolo sforzo per migliorare la rosa si poteva fare!!!
Va bene va bene...abbbiamo un centro sportivo che tutto il mondo ci invidia....ma ricordate che è pur sempre un investimento e che per tanto ( se di proprietà del Calcio Catania) crea valore aggiunto!!
In ogni bravi a tutti!!!
ps. mamma miaaaa macari o Diretturiiiii...mi verrà l orticaria!!!