Credo che questi discorsi siano molto provinciali.
E' chiaro che ognuno è bene che sia orgoglioso della propria squadra e della propria città (o metropoli, o paese, o cittadina).
Io sono catanese e tifo Catania da sempre e mi tengo strette tutte le nostre sconfitte del passato che hanno dato un sapore indescrivibile alle ultime vittorie. Così ricordo con orgoglio sia la A "transitoria" del 1984 (ma almeno noi ci siamo arrivati, e con quegli epici spareggi), che la retrocessione in C1 in quel brutto pomeriggio di Cesena del 1987, sia lo spareggio di Cosenza contro la Nocerina che ci permise di salvare non solo la Serei C1 ma anche la nostra storia, che la successiva battaglia per scongiurare la radiazione del 1993. Ricordo con straordinario entusiasmo anche il campionato di Eccellenza, da cui è ripartita la faticosa risalita. Poi penso che tutti ricordino il ritorno tra i prof. di Gangi, la vittoria sul Messina che sancì il ritorno alla C1, la terrificante sofferenza dei play off contro il Messina prima e contro il Taranto dopo. E anche la salvezza conquistata in tribunale è un grande motivo di orgoglio, soprattutto ora che vengono alal luce fatti inquietanti. E che dire della manifestazione di fine stagione dell'anno scorso: non c'era da festeggiare che un piazzamento a metà classifica eppure c'è stata una massiccia partecipazione per le strade di Catania, solo per evitare che qualcun altro facesse caroselli per scudetti di squadre lontane. Infine per noi del Catania tornare in A con pieno merito, risalendo il 13 anni dall'Eccellenza è come vincere lo scudetto e non importa niente se anche dovesse durare un solo anno perché la storia ormai è scritta ed è una storia dignitosissima. Tanto più che è lo scudetto della "stella" (il prossimo sarà il decimo anno di Serie A, su 60 totali)!
Cara Testa Dura, per Acireale credo che i due faticosi anni di B siano stati come degli scudetti e nessuno ve li toglie, ma nemmeno nessuno a Catania ve li invidia come non tu non invidi la nostra serie A. Non accetto però certe insinuazioni dopo anni di sofferenze.Che sia stata una vittoria pulita è chiaro dai principi della politica della società (da sempre anti-Gea e sempre attenta a non fare il passo più lungo della gamba), che ad Acireale avete potuto apprezzare e credo anche adesso alla luce delle ultime gestioni della vostra squadra. Mi stupisce che uno che dimostra così tanto attaccamento alla propria città sia così impegnato a denigrare i successi altrui. E poi che senso ha dire che poi il risultato del campo potrebbe essere ribaltato dalle vicende giudiziarie? il vero sportivo vuole credere che tutto si decida sul rettangolo verde, altrimenti non andrebbe allo stadio. Una retrocessione rimane una pagina brutta pure se poi arriva un ripescaggio, ma le pagine brutte, lo ripeto, danno un sapore unico a quelle belle che arriveranno.
Le storie più belle del calcio non sono per forza legate a chissà quali coppe, per esempio penso agli anni d'oro del Licata, del Castelsangro, del Giarre, della Virescit, del Piacenza tutto italiano, adesso del Chievo o dell'Albinoleffe o della Reggina odel Frosinone. Quindi per favore, se davvero hai tutta questa necessità di fare capire che Catania ed Acireale non hanno nulla in comune (e su questo siamo peraltro già tutti d'accordo) smettila di parlare di una realtà che per tua stessa ammissione non ti appartiene e di mettere in relazione storie che nulla hanno a che vedere. Ognuno di noi ha il diritto di godersi la propria storia, ma nessuno ha il diritto di infangare o non rispettare quella dell'altro. Ciao!