Autore Topic: la parabola dei due maratoneti...per sconfiggere un tormentoso clichè!!!  (Letto 1828 volte)

Offline cantarutti72

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Ad una importante maratona si presentano due atleti con le identiche qualità fisico - tecniche: stesso peso, stessa lunghezza, stesso passo, stessa resistenza.Insomma quasi due gemelli omozigoti.L'unico sostanziale elemento di differenza è costituito da una cosa: l' OBIETTIVO. Il primo, che chiameremo John,  punta ad arrivare al traguardo tra i primi venti classificati...il secondo invece che chiameremo Michael,  MIRA ALLA VITTORIA, AL GRADINO PIU' ALTO DEL PODIO.
Inizia la gara: ecco che i due atleti, ai primi dieci chilometri corrono praticamente fianco a fianco senza mai cedere il passo al concorrente e questo sino al trentesimo chilometro, momento della gara in cui si comincia seriamente ad essere in debito di ossigeno.Le gambe cominciano a cedere, il fiato ti accompagna sempre meno...l'acido lattico diviene come un pugnale che si conficca tra i  muscoli dei polpacci...è il momento della svolta, il momento che deciderà il destino della gara, distinguento gli elementi mediocri da quelli di eccellenza.Eppure i due atleti sono perfettamente identici...ma uno comincia tuttavia a vacillare, perdendo sempre più terreno e digradando dalla prima alla terza e poi quinta, sesta, settima, ottava posizione per poi sprofondare alle soglie del ventunesimo posto che gli farebbe perdere importanti contratti con squadre professionistiche.L'altro atleta, invece, seppur in un momento critico, continua sempre a mantenere il passo, posizionandosi tra i primi tre...viene superato solo al quarantesimo chilometro da un atleta che al momento è il più forte di tutti...ma arriva secondo...pur sempre un grandissimo risultato.Ecco, a questo punto, chi tra John e Michael è l'atleta classificato in extremis  al ventesimo posto? Chi invece quello che ha conseguito la seconda piazza sul podio?Penso che chiunque additerebbe in John al rinunciatario al "modesto" , che accontentandosi di un dignitoso piazzamento è rimasto tuttavia nell'anonimato...Tutti darebbero invece del vincente a Michael...incredibile...con le stesse doti tecniche di John ha chiuso la gara con un distacco abissale nei confronti di quest'ultimo!!!!Tutto questo perchè?Perchè John, pensando al suo "modesto" obiettivo, pensava a guardarsi indietro e a non rischiare più di tanto...Michael invece aveva nella sua mente quel prestigioso obiettivo, ossia il gradino più alto del podio, e dunque puntava molto, ma molto più in alto di Michael...ma alla fine qualcosa l'ha ottenuta, pur non vincendo, ossia un piazzamento d'onore, un secondo posto che comunque lo proietta verso l'èlite dell'atletica leggera e lo porta all'attenzione di tutti.
Il nostro amato Catania, inteso come squadra e come società è come l'atleta John.Ha ed ha avuto sin dalla prima stagione in A (2006-2007) le carte in regola, sia tecniche che organizzative per fare un campionato da concludere tra l'ottavo ed il dodicesimo posto.
Ma è arrivato invece a permanere nella massima serie solo in un finale da infarto all'ultimissima giornata di campionato?Perchè...ma per il semplice fatto che ha sempre puntato ad un obiettivo "basso" ossia la mera salvezza...pur partendo bene come l'atleta John, pur restando su ottime posizione per una buona parte delcampionato ad un certo punto, quando la tensione è massima e l'ossigeno scarseggia, cede vistosamente il passo alle altre concorrenti sprofondando nelle retrovie e riducendosi solo all'ultimo momento a restare "a galla".No, cari fratelli rossazzurri, non è un problema tecnico.Non lo è mai stato.La nostra squadra non ha mai avuto nulla da invidiare sotto il profilo tecnico e societario  a compagini quali Atalanta, Genoa, Sampdoria che hanno concluso il torneo ahimè molto meglio di noi pur ritrovandosi in taluni frangenti della stagione persino dietro il Catania.E' solo un problema di mentalità.Solo ed esclusivamente questo.Finchè ci crederemo "piccini", finchè diremo che dobbiamo già essere contenti se ogni anno restiamo in A, ragazzi state certi, soffriremo sino all'ultimo.Perchè noi siamo come John...bravi alla stessa stregua di Michalel, ma mentalmente molto più modesti...ci guardiamo indietro e perdiamo la scia positiva, l'attimo giusto...da qui gli atteggiamenti passivi in trasferta...quelle partite quasi perfette in difesa ma prive di cattiveria, di cinismo in fase offensiva (vedasi l'ultima con la Lazio).Se pensassimo un attimo, solo un attimo di poter puntare al sesto-ottavo posto in campionato, sono certo, anzi, strasicuro che all'Olimpico, come al Franchi di Siena avremmo portato molti più punti a casa.Non è questione di soldi, di giocatori che entrano, di gente che esce, di schemi, di tattica.E' SOLO UN PROBLEMA DI ATTEGGIAMENTO.Quanti esempi ulteriori vogliamo ancora che dimostrino in maniera lampante come non esiste alcuna corrispondenza biunivoca tra denaro investito e risultati conseguiti?Quante squadre hanno fallito spendendo una barca di soldi e quante società hanno fatto cose egregie sborsando cifre non eclatanti?Il mio sogno è vedere un giorno il Catania e tutti noi pensare in grande, dire e dimostrare di non essere secondi a nessuno...di dimostrare di essere coscienti dei propri mezzi e rendere il massimo delle nostre possibilità.Allo stato attuale siamo solo ad un 50%...se guardassimo in alto un po' di più se considerassimo "la possibilità" che qualcosa di molto meglio si possa conseguire invece che una risicata salvezza (il che non vuol dire, ribadisco,spendere un pzzo di denaro!!!) con gli attuali mezzi a disposizione, questo sarebbe IL VALORE AGGIUNTO che ci potrebbe far fare il salto di qualità.
La realtà che stiamo vivendo, dal punto di vista sportivo è qualcosa di meraviglioso a cui non eravamo abituati da un'eternità.MA POTREMMO FARE ANCORA MOLTO, MA MOLTO DI PIU'. Diffido totalmente da coloro che dicono e vogliono convincere gli altri che più di così non si possa fare. Il cambiamento, la svolta epocale sta nella mentalità.CREDIAMOCI!!!!!
"più tifi strisciato, più sei un siciliano rinnegato !! fuckinmiju "

Offline cantarutti72

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Re: la parabola dei due maratoneti...per sconfiggere un tormentoso clichè!!!
« Risposta #1 il: 09 Novembre 2008, 10:14:25 pm »
..questa vittoria è dedicata a tutti coloro che ritengono che il Catania e la città di Catania sia formata da uomini in grado di fare grandi cose, non secondi a nessuno, mai domi, in grado di guardare oltre lo steccato.
La vittoria di oggi è l'emblema di come la giusta mentalità possa condurre a grandi risultati anche in presenza di una non eccelsa qualità del gioco e di alcuni non sopraffini elementi in campo.
La vera rivoluzione di quest'anno non è solo nei punti in classifica, raramente così abbondanti alla undicesima di un campionato rossazzurro di serie A, MA NELLA MENTALITA', trasmessa da Walter Zenga. Molti ormai stavano per recitare una requiem al Catania, pensando al solito clichè di una "calata" dopo le sconfitte con Udinese e Lazio e invece...eccoci di nuovo in piedi a testa a alta a registrare la quinta vittoria su undici partite.Adesso la rivoluzione nella mentalità dobbiamo farla noi: pensiamo in grande, pensiamo a che meraviglioso Catania vedremo quando la squadra inizierà a macinare un gioco fluido ed elementi quali Martinez, Ledesma, Carboni e Alvarez saranno al 100%.Per non parlare del ritorno di Gionatha Spinesi!!!
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