Mi piace scrivere e del resto i quasi 2300 messaggi sotto il mio nickname ne sono la migliore dimostrazione. Insomma per quantità qui non mi batte nessuno, per qualità sicuramente posso mettermi in coda a tanti.
Trovandomi nell'eduardesco stato dell' "addà passà a nuttata" ed in fervente attesa di lunedì prossimo, quando il primo atto della "madre di tutte le fogne" si sarà verosimilmente esaurito, almeno sul campo, sposto l'attenzione su due argomenti che col calcio potrebbero non entrarci nulla, ma alla fine poi un pò c'entrano sempre.
L'Orlandina basket, la splendida realtà che lo scorso anno era arrivata a conquistarsi l'accesso all'Europa grazie alla classe di Pozzecco, alla precisione di Diener o alla potenza di Wallace, dice definitivamente addio alla Lega A italiana, radiata per debiti verso l'Enpals. Rifiutati tutti i ricorsi in sede sportiva (camera di conciliazione ed arbitrato Coni) e amministrativa (TAR del Lazio, purtroppo non esiste il TAR di Capo D'Orlando).
L'ennesima storia di sport finita male in Sicilia, una meteora bellissima ed altrettanto breve. Sulla vicenda hanno inciso sicuramente le vicende giudiziarie del sindaco/presidente Sindoni, che lo hanno giocoforza fatto allontanare per mesi dalla gestione societaria. Peccato. Capo D'Orlando si aggiunge a Napoli, anch'essa radiata quest'anno per illeciti amministrativi e, nel piccolo della sua serie di appartenenza, anche a Palermo, che ha perso la B2 cedendo il titolo, ancora una volta, a Catania.
Ed ancora non abbiamo visto niente, visto che la prossima stretta di cinghia del governo interesserà proprio lo sport. Inutile dire che il calcio, almeno quello professionistico, se ne uscirà indenne ed a pagarne le conseguenze saranno soprattutto gli altri sport, cosiddetti minori. Pacienza. Chista cu l'avutri.
La seconda faccenda riguarda il CT Lippi ed il suo rifiuto, dopo un primo sta bene, a partecipare ad un presunto appuntamento anti-razzismo indetto da quel tipo con lo strano copricapo in testa che si chiama Moni Ovadia. Lippi ha rifiutato dopo avere saputo che la manifestazione da semplicemente anti-razzista sarebbe stata dichiaratamente politica (come del resto nello stile del suo democraticissimo organizzatore) e quindi, manco a dirlo, antinazista e antifascista.
Lippi ha detto presso a poco le seguenti cose: "Ho sempre voluto rimanere fuori dalla politica e intendo farlo anche adesso. Mi era stato detto che si sarebbe trattato di una manifestazione contro il razzismo, poi ho scoperto che le cose erano diverse ed ho rifiutato".
Ci vuole coraggio ancora oggi nel dire cose simili e a dissociarsi apertamente da uno dei compari di Grillo e della Guzzanti. Aspetto con ansia i veleni (magari corredati da fotomontaggi di Lippi con i baffetti alla Adolf ed il braccio teso) sui blog di questi novelli maitre-a-penser, vera ultima risorsa di questa Italia da tempo allo sfascio.