Autore Topic: Palermo-Reggina  (Letto 1855 volte)

Offline Templare

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Palermo-Reggina
« il: 28 Settembre 2008, 09:29:13 pm »
Vittoria meno agevole di quelle ottenute contro Roma e Genoa, ma strameritata. La Reggina ha giocato la sua gara in maniera molto meno rinunciataria di quanto ha fatto mercoledì il Napoli contro di noi, ma quando perdeva il possesso di palla c'erano undici giocatori, portiere compreso, dietro la linea della palla.

Così alla fine c'é voluto un errore di Cirillo (enorme) e la grande invenzione di Miccoli (fuoriclasse) per sbloccare il risultato. La Reggina ha fatto il possibile, ma tiri in porta nisba, Amelia non ha dovuto fare non dico una parata, ma nemmeno un tentativo per neutralizzare un ipotetico tiro che potesse andare vicino ai pali della sua porta. Eppure...

Sì, c'é un eppure. Non discuto, come ho già detto in settimana, il mancato ricorso al turnover. Quando Ballardini dice che siamo a settembre e che non si può essere stanchi solo per il fatto di avere giocato tre partite in una settimana, dice la stessa sacrosanta verità sostenuta tre anni addietro da Delneri. Forse si potrebbe aprire un discorso sulla stanchezza mentale, sul fatto che i nostri calciatori, per tradizione, non sono abituati a giocare ogni tre giorni e che ne risentano più in termini di concentrazione che di energie. Ma nemmeno questo c'entra con il mio eppure.

Le cose che mi hanno lasciato francamente perplesso nella partita di oggi sono state due: l'utilizzo di Migliaccio in una posizione assolutamente disagevole per le sue caratteristiche e la rinuncia a dei cambi che sembravano scontati già a metà ripresa.

Migliaccio non ha assolutamente le caratteristiche di Bresciano. Non ha il passo nè la tecnica nè il senso della posizione per potere coprire la fascia e ripartire in attacco. Oggi ha tamponato l'emergenza di un ruolo non suo con una gara da brividi per determinazione e sacrificio, ma secondo me il suo impiego al posto dell'australiano é stato assolutamente errato ed ha tolto molto a quel gioco spumeggiante che avevamo visto nelle prime tre partite della gestione Ballardini. Migliaccio lo avrei visto bene come titolare a Napoli, partita in cui si poteva anche risparmiare Bresciano, perchè se alla fine fosse arrivato uno 0-0 sarebbe andato bene a tutti, forse anche al Napoli. In casa con la Reggina invece i tre punti erano d'obbligo, per differenza di valori tecnici e posizione di classifica e qui un Bresciano in più e in forma poteva cambiare tante cose.

Per quanto riguarda i cambi mi é sembrato (ed ero in buona compagnia nel mio settore di curva Sud) di rivedere Guidolin. Ad un certo punto nè lo stesso Migliaccio nè Cassani ce la facevano più a contenere le avanzate della Reggina sulla nostra fascia destra, ma Ballardini é andato dritto con la sua scelta di non variare alcuna mossa. Peccato che nell'ultimo quarto d'ora il Palermo avesse ceduto letteralmente l'iniziativa alla Reggina, che non ha mai tirato, l'ho già detto, ma é andata più volte vicino a diventare pericolosa proprio dal lato coperto da Cassani e Migliaccio.

Anche l'avere tenuto ancora una volta in campo a lungo un Miccoli ormai stremato e fuori dalla partita mi é sembrato sbagliato, così come troppo in ritardo il cambio con Lanzafame, avvenuto solo a pochi minuti dalla fine della gara.

Che dire, Ballardini ha fatto bene sul piano del gioco e dei risultati, la gestione delle partite e dei cambi sono state inappuntabili con Roma e Genoa, ma già a Napoli mi é sembrato di vedere qualche forzatura. Certe volte gli allenatori sembra facciano proprio di tutto per complicarsi la vita, ma fino a quando si vince tutto fa brodo.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.