Quando morì Massimino pensavo che ci fosse il rischio che morisse anche la società. Poi invece gli eredi hanno tenuto in piedi la baracca, poi arrivò Gaucci, poi Pulvirenti: siamo sempre caduti in piedi. Con i se e con i ma non si fa la storia: se l'Ischiaisolaverde nonfosse fallita lasciandovi un posto in C1? Se Torino non avesse sbagliato il rigore all'ultimo minuto dell'ultima partita del 2001?
Concordo con te ma penso che stiamo andando fuori strada. Allora: Gaucci rimane un altro anno a Catania ed il programma è (e non potrebbe essere diversamente visto il Perugia in A) “anonimo vivacchiare in cadetteria”. E tutto ciò mentre a ovest stanno trionfalmente andando in serie A. Tu credi che la tifoseria rossazzurra avrebbe continuato a dare il proprio sostegno (parlo di sostentamento pecuniario oltre che quello morale) per un progetto indecoroso? Io penso di no! Purtroppo non avremo mai la controprova di cosa sarebbe accaduto a Catania se le cose fossero andate diversamente. Ma non credo che voi avreste assistito mestamente a questo sfascio con le mani in mano, paganti e sorridenti. Una cosa del genere accadde a Palermo col pastaio Ferrara che puntando sulla passionalità dei tifosi, credeva di poter reggere la squadra anche in C1 e C2.
Da Palermo, nell'era Ferrara si è data l'impressione di una squadra abbondonata a se stessa. In realtà erano gli intenti della società che erano stati bocciati in toto. Se li avessimo assecondati, Ferrara a Sensi non avrebbe mai venduto.
A parte che "vivacchiare in cadetteria" è stato il nostro
sogno per anni, e sarebbe già un sovradimensionamento rispetto alla triste realtà delle nostre città (ma anche di Napoli o Reggio, che militano da più tempo a livelli più alti non si sa bene come, penso piacevoli miracoli del calcio), la cosa sicura è che nessuno qui fa programmi in relazione a quello che avviene "ad Occidente"....
Le
contestazioni ci sono sempre, ma come ho sottolineato in occasione dei fischi di Catania-Cagliari, dal mio punto di vista sono inconcepibili finché ci si sta giocando punti decisivi, a bocce ferme si possono fare tutti i processi che si vogliono. Se avessi la sicurezza di poter cambiare in meglio ovviamente appoggerei progetti più ambiziosi, purché mi dimostrino che si può avere tutto e subito (ricordo che al momento, almeno a Catania non abbiamo nessun appoggio dalle istituzioni, e nemmeno strutture di livello europeo) ma se per inseguire chimere si deve fallire ogni anno o ogni dieci, meglio non fare il passo più lungo della gamba, a meno che l'interesse non sia giocare con squadre che incarnano il peggio del calcio italiano, come le cosiddette "grandi", quelle che hanno reso impossibile il ripetersi annate spettacolari come quelle de Verona o della Samp scudettate.
Se avessi saputo che il Catania di Gaucci era indebitato avrei contestato, ma per esempio se anche retrocedessimo quest'anno, non avrei nulla da rimproverareai nostri dirigenti perché bisogna vedere la realtà nel suo complesso: si sta costruendo qualcosa, non significa che filerà tutto liscio e lo concretizzeremo velocemente, basta dare un'occhiata alla storia di Udinese, Atalanta, Sampdoria, Chievo, Reggina tutte sono passate attraverso qualche capitombolo: la differenza con noi sta nel fatto che loro sono stati capaci di gestirlo restando in piedi, per noi invece hanno avuto effetto domino. Se poi il tutto si basasse su operazioni non chiare come nel caso del Parma di Tanzi o se non saremo bravi abbastanza, penso che tutti noi saremmo ben lieti di uscire dignitosamente di scena, piuttosto che rimanerci con illeciti sportivi o finanziari.
Resta il fatto che Sensi e Gaucci ci hanno portati in B (e sappiamo perfettamente che quel salto era ai tempi più complesso dei successivi).
Ciao!