Sarà la vecchiaia, ma ho grande nostalgia del 90' minuto che durava 20 minuti, dalle 18.10 alle 18.30, con il mitico Paolo Valenti che dava la linea ai vari Luigi Necco e Tonino Carino, con le sole pause per dare il montepremi, le quote del totocalcio e gli "altri risultati di Serie B" :-)
(da un articolo di Davide Camera su
www.pagine70.com (che emozioni a risentire quei nomi))
Novantesimo” nasce nel 1970, con il nuovo campionato; i suoi ideatori, Maurizio Barendson e Paolo Valenti, sono capiredattori dello sport al Telegiornale. Barendson è il volto della “pagina sportiva” nei tg principali, l’uomo dei collegamenti pre-partita, dei risultati e dei commenti; Valenti è arrivato alla televisione dopo l’accorpamento delle redazioni dei radiocronisti in quella unica del Giornale Radio.
Fino a quel momento, lo sport in televisione la domenica era il secondo tempo registrato di una partita di calcio trasmesso alle 19 con telecronaca di Carosio o Martellini, il “Telegiornale sport” alle 19.45, e poi “La domenica sportiva” che presentava per prima i servizi con le immagini delle partite.
La radio, con “Tutto il calcio minuto per minuto” poteva trasmettere in diretta solo i secondi tempi, perché la Lega calcio aveva paura che la simultanea potesse togliere pubblico agli stadi.
Un’idea come quella di “Novantesimo minuto” era quindi nel suo genere rivoluzionaria: andare in onda appena possibile secondo gli accordi con la Lega Calcio, non solo con risultati e classifiche di A e B, ma anche, là dove possibile, con le immagini di qualche partita.
Paolo Valenti dominava la trasmissione, sia perché era una sua creatura, sia perché univa una grandissima professionalità (costruita grazie alla radio fin dagli anni Cinquanta) a una simpatia e bonomia innate che trasparivano dal video.
Nando Martellini, che di Valenti è stato grande amico oltre che collega, racconta che, una volta spenta la luce rossa della telecamera, con Paolo non si parlava più di calcio, ma di qualsiasi cosa, sempre piacevolmente e con competenza.
Sono moltissimi i giornalisti delle sedi regionali che almeno una volta hanno avuto il loro momento di gloria commentando una partita per “Novantesimo”, ma alcuni di loro, clienti abituali, sono arrivati alla notorietà: su tutti
Tonino Carino, cronista di giudiziaria e sport della sede di Ancona con un debole per l’Ascoli del presidente Costantino Rozzi. La “erre” sdrucciolevole e un modo di presentarsi stile “pulcino indifeso” gli spalancarono le porte del successo. Poi
Marcello Giannini da Firenze, che talvolta si perdeva nelle immagini (una volta Valenti dovette correggerlo in diretta perché aveva detto Pesaola al posto di Passarella);
Luigi Necco da Napoli, bravissimo improvvisatore, capace con la sua verve e con la sua mimica di reggere il video e tenere testa alla schiera di tifosi che lo attorniavano allo stadio durante il collegamento;
Ferruccio Gard da Verona, giornalista-pittore della sede di Venezia prestato al calcio;
Piero Pasini, grande cronista sportivo di Bologna che morì per infarto allo stadio mentre stava seguendo una partita per “Tutto il calcio minuto per minuto”;
Giorgio Bubba da Genova, espressione bonaria e vizio di mangiarsi ogni tanto le parole; sempre dalla sede genovese, anche
Gianni Vasino (poi passato a Milano ma per seguire le lombarde non milanesi, come l’Atalanta) e
Alfredo Liguori, che era anche il cognato di Valenti.
Ancora: da Perugia un giovanissimo
Lamberto Sposini,
Paolo Meattelli e
Giampaolo Smuraglia che ora è il caporedattore della sede; da Cagliari
Antonio Capitta e
Luigi Coppola; da Torino
Cesare Castellotti,
Beppe Barletti,
Pino Patti e
Franco Costa; da Milano
Marco Lucchini, in genere quello che meno di tutti si perdeva in commenti e si atteneva ai tempi; da Catanzaro
Emanuele Giacoia, cronista molto bravo con una voce bellissima; da Pescara
Mario Santarelli; da Trieste
Maurizio Calligaris; da Avellino
Maurizio Romano; da Catania
Puccio Corona; da Ancona
Sabatino D’Angelo e
Giancarlo Trapanese; da Pisa il notarile
Rolando Nutini; da Bari
Franco Strippoli, il cui famoso “riporto” distoglieva l’attenzione sul fatto che fosse uno dei più bravi e preparati del gruppo; ad occuparsi delle partite di Roma era
Giampiero Galeazzi, poi sostituito nel tempo da
Fabrizio Maffei,
Jacopo Volpi,
Claudio Icardi e dalla prima donna inserita in pianta stabile nella trasmissione,
Donatella Scarnati.