Nel riportare il racconto per quanto successo a Cagliari esprimo il mio più vivo sgomento e stupore per l'intenzione di portare Pasquale Foggia a Palermo. Lo stupore è legato al fatto che abbiamo sentito il nostro presidente fare riferimenti ad alcuni giocatori come dei spacca spogliatoio (Di Michele o Cassano per esempio) come motivazione per cederli o non prenderli. Mi chiedo Pasquale Foggia più che uno spacca spogliatoio mi sembra uno spacca teste.....se non torni a Napoli!!!
Il giorno 24/10/2007 il Marchini durante una partita di allenamento, come normalmente capita, si è scontrato con il proprio compagno Pasquale Foggia. I protagonisti si sono scambiati qualche insulto, e forse anche qualche "carezza", tant'è che il loro comportamento ha indotto l'allenatore a sospendere l'allenamento. L'episodio è stato ritenuto da tutti normale dato l'agonismo, tanto è vero che la stessa società ha ritenuto di non dover assumere nei confronti dei protagonisti, neanche la sanzione dell'ammonizione scritta. Dell'episodio non se ne è più parlato per qualche giorno, anche se il Marchini è stato oggetto di sguardi non certo di benevolenza da parte del Foggia, che si limitava a dire ai compagni 'vedrete cosa succederà lunedì'. E veniamo quindi al fatidico lunedì 29/10/2007. Alle ore 13.00-13.30 circa, il Marchini e il collega Robert Acquafresca si trovavano all'interno del bar ristorante "Caffè Agorà" di Cagliari via Grazia Deledda 45. Dopo qualche minuto è entrato anche il calciatore Pasquale Foggia, il quale, pur avendo mantenuto nei giorni precedenti un grande distacco nei confronti del Marchini, sino a negargli il saluto, ha chiesto di potersi sedere allo stesso tavolo. Il Marchini, considerando tale richiesta alla stregua di una riappacificazione, si è dimostrato ben lieto di ospitare al proprio tavolo il Foggia, che quindi vi prendeva posto sedendosi di fronte. Rimaneva quindi libero il posto a fianco del Marchini, quando dopo pochi secondi si presentava un signore dalla stazza molto robusta e dallo spiccato accento napoletano, noto col nome di "Marco", ma altrettanto noto come amico del Foggia, tanto è vero che erano stati visti insieme a Napoli in occasione della prima di campionato. Questi, dopo essersi seduto accanto al Marchini, si rivolgeva verso quest'ultimo chiedendogli perché durante l'allenamento di qualche giorno prima si fosse permesso di colpire il proprio "amico Pasquale", riferendosi al Foggia. Il Foggia, a questo punto, si alzava e lasciava il tavolo, facendo un cenno al collega Acquafresca perché lo seguisse fuori, in modo da lasciare soli all'interno del locale "il Marco" ed il Marchini. Ed è a questo punto che il napoletano si è avventato contro il Marchini, sferrandogli un violento pugno sul naso. E mentre l'offeso si alzava e cercava di difendersi coprendosi il viso, l'aggressore, brandendo la sedia sulla quale era prima seduto il Marchini, si avventava contro quest'ultimo, cercando di colpirlo con violenza alla testa, e ferendolo invece alla mano ed al braccio con i quali cercava di difendere il volto per evitare i ripetuti colpi di sedia. Quindi il Marchini guadagnava l'uscita, seguito dall'aggressore, che ancora brandendo la sedia, la scaraventava contro il Marchini, andando però a colpire una macchina in sosta. Erano presenti all'esterno del locale, oltre ad alcune persone sconosciute al Marchini, anche il Foggia e Acquafresca. Dell'episodio il Marchini informava immediatamente per telefono il proprio genitore, il quale riusciva a mettersi in contatto con il preparatore atletico sig. Maurizio Di Renzo, che evidentemente informava la società. La quale società non è che abbia pensato a tutelare l'aggredito Marchini, perché il massimo che ha ritenuto di fare è stato quello di evitare che l'episodio trapelasse. L'episodio, di un’enorme gravità, ha suscitato immediatamente un certo disagio nel gruppo degli atleti del Cagliari, alcuni dei quali, capeggiati dal capitano Diego Lopez, andarono anche in ospedale ove il Marchini si era recato accompagnato dal compagno Alessandro Budel. Qui il Marchini è stato medicato dal prof. Salvi, che guarda caso è uno dello staff sanitario della società e che gli ha suturato una ferita lacero contusa alla mano sinistra, con alcuni punti. Marchini non ha ancora ricevuto il referto".
Fosse tutto confermato, sarebbe un episodio gravissimo.
Ma se fosse tutto confermato, la giustizia sportiva non c’entrerebbe nulla: la giustizia sportiva dovrebbe solo cercare un cavillo, come ha fatto nel caso di Moggi lo scorso anno, per cacciare Foggia dal calcio.
Ma poi dovrebbe essere la magistratura a prendere in mano la situazione…con tutte le conseguenze del caso.