...una bella miscela di componenti, per una bella vittoria esterna che mi ricorda per tanti versi quella ottenuta a Livorno la seconda di campionato.
Palermo perfetto per un'ora, si porta sul 3-0 e poi giustamente molla un attimo la presa, senza peraltro mai rischiare di riaprire la gara. Palermo in campo col tridente, con Cavani che copre praticamente tutta la fascia destra e Amauri che per larghi tratti del primo tempo si sposta a sinistra lasciando Miccoli al centro.
Ecco il mistero. In attesa di leggere i tabellini sui giornali di domani vorrei capire come si potrà sostenere per un'altra settimana consecutiva che il Palermo abbia giocato con il modulo ad albero di Natale. Ho visto le tre punte spesso e volentieri sulla stessa linea, ma ho sentito i cronisti parlare delle "mezzepunte" Miccoli e Cavani. Si può discutere se fosse un 4-3-3 in fase d'attacco e divenisse 4-4-2 in ripiegamento, con Cavani che diventava il quarto a centrocampo, ma oggi come contro la Fiorentina l'unico albero di natale in campo era quello per le feste, con palle, luci e puntale scintillante. Il Palermo sta giocando sulle fasce, altro che intrupparsi al centro come lo scorso anno! Mi auguro che passata l'atmosfera natalizia giornalisti, radiocronisti e colleghi della televisione riacquistino la lucidità necessaria per vedere le cose che avvengono e non quelle che vorrebbero forse vedere.
Un bel Palermo, niente da dire ed é ormai inutile rimpiangere il passato e gli innumerevoli infortuni che hanno privato la squadra dell'entusiasmo e della capacità tecniche e tattiche di elementi come Capuano, Migliaccio, Miccoli e Cavani. La fortuna sta in questo, per esempio nel dovere rinunciare a questi quattro giocatori nella gita a Catania e nel trovarsi poi di fronte una Fiorentina decimata o un'Atalanta che senza Doni, Carrozzieri e con Inzaghi fuori dopo un quarto d'ora é squadra molto diversa da quella vista in questo girone d'andata. Ma andiamo avanti.
Adesso sotto con la coppa Italia e l'Udinese. Ci sono tutte le condizioni per praticare un turnover intelligente senza stravolgere la fisionomia della squadra, che ha bisogno di risultati e conferme partita dopo partita per evitare di deprimersi nuovamente (e molti elementi sono specialisti in questo).
Agliardi; Cassani, Rinaudo, Biava, Capuano; Tedesco, Migliaccio, Caserta; Bresciano, Cavani, Brienza.
E Forza Palermo!
Caro Templare, consentimi di dire dall' "alto" della mia esperienza (ho fatto l'allenatore di squadre giovanili per quasi un ventennio) che la tipologia di un modulo è puramente teoria, la disposizione in campo di una squadra dovrebbe variare ed adeguarsi a seconda delle caratteristiche della squadra avversaria.
Tra un 4-3-3 e un 4-3 2-1 c'è pochissima differenza, l'unica cosa che conta è correre (anche e soprattutto senza palla), arrivare prima degli avversari su ogni pallone, occupare gli spazi giusti che ti mette a disposizione l'avversario o quelli che la tua squadra deve creare, aiutare il proprio compagno con continuità consentendo il più possibile giocate a due tocchi, mantenere l'entusiasmo e il piacere di giocare!
Poi ti può pure accadere di perderle certe partite, ma stai sicuro che saranno eventi sporadici se riuscirai a mettere in campo questo insieme di accorgimenti!!!
Non so se ci avete fatto caso, ma il Catania contro di noi e contro l'udinese, o il Palermo contro la Fiorentina o ieri contro l'Atalanta, hanno superato le proprie avversarie grazie ad atteggiamenti di tale natura. Se un Vargas riesce a bersi Mesto come ha appunto fatto e Mascara arriva sul pallone prima del suo controllore ecco spiegato il succcesso di una bella giocata. E il tutto non dipende dal modulo!
Quando il Palermo (sia ieri che in precedenti occasioni) attacca e spinge con grinta e concentrazione, riesce a creare il panico tra gli avversari, quando invece arretra un pò troppo il baricentro, comincia a soffrire. Quindi il massimo sarebbe mantenere una superiorità atletica e mentale per tutto l'arco della gara, ma è ovvio che ciò non è sempre possibile.
Per cui, a di là dei moduli tattici, l'importante è cercare di mantenere tale predominio per più tempo possibile, soprattutto contro avversari tecnicamente più dotati.
Per quanto concerne il limite guidoliniano di accantonare determinati giocatori usando una rosa ristretta, concordo quindi con chi vuole più spazio per i vari Brienza, Jankovic e co.
E' importante far sentire tutti importanti e utili alla causa rosanero, quindi ritornando alla freschezza atletica e alla grinta necessarie per tutta la durata di una gara, sarebbe opportuno alternare, anche nel corso di una partita, i vari giocatori.
Credo che già da mercoledì, contro L' Udinese, sarebbe appunto opportuno schierare una formazione che mantenga la stessa fisionomia dell'attuale squadra, ma che dia spazio ai giocatori finora più sacrificati.
Io, personalmente, metterei in campo questa squadra:
Agliardi, Cassani, Biava, Rinaudo, Capuano, Migliaccio, Tedesco, Caserta, Jankovic, Brienza, Cavani.