Dopo aver letto dei ridicoli ban cui sono stato sottoposto mi veniva voglia di rispondere per le rime, di far notare l'incredibile iniquità dei provvedimenti, di sottolineare come in questo modo la Redazione avesse scambiato la vittima per il carnefice, ecc., ecc.
Poi ho ragionato un attimo e ho capito che era del tutto inutile.
Si trattava di provvediementi esplicitamente "politici", che rispondevano alla necessità di assecondare le pressanti richieste dell'uditorio catanese, che reclama, evidentemente a buon ragione, che in questo forum non debba alzarsi nessuna voce anche solo lontanamente anticatanese e antipulvirentiana.
La strada è già segnata, quindi. E'chiaro che la spettabile redazione, che pure sorvola su ben altro comprese le ingiurie al sottoscritto, ha già deciso di fare contenti i sopradetti, e che con il primo pretesto sarò bannato definitivamente.
A questo punto, ME NE VADO IO, anche perché, sinceramente, un forum in cui non è possibile esercitare il diritto di critica serve ormai a poco, tanto che avevo già da tempo diradato i miei interventi, e a volte non li seguivo neanche più (manco mi ero accorto che mi avevano bannato!).
Qualche risultato comunque è stato ottenuto. Un topic con oltre 30.000 contatti ha sollevato il caso dell'Acireale, facendo sapere a molti le nostre conclulcate (ma sacrosante!) ragioni. Se anche una sola persona, leggendo i vecchi post, dovesse aver capito che Acireale non è Catania e che nell'estate 2004 è stato consumato un vero e proprio tradimento avremmo ottenuto un sia pure piccolo e modesto risultato. E così via, con gli altri post e topic che hanno costretto obtorto collo molti catanesi a fare i conti con la realtà. Si è parlato anche di provincia di Acireale, di declino della città più illustre della provincia ( :^(Ahi!), di amicizia tra acesi e giarresi, tra acesi e messinesi, tra acesi e palermitani.
So che prima o poi, molti, anche tra quelli che mi contestano, finiranno per darmi ragione. E con questa certezza lascio, con dignità, con fermezza, a testa (dura) alta. Un po' mi dispiace, perché avevo sperato di introdurre dibattiti anche seri sul filo dell'ironia, ma sinceramente mi sono accorto che non era cosa.
A questo punto, prima che sopravvenga la lacrimuccia, voglio salutare tutti, i belli e i brutti, quelli che mi hanno stimato e quelli che mi hanno detestato.
Naturalmente per primi i miei concittadini acitani, anche se negli ultimi tempi si è visto il solo Trunz. Spero che insistano ad alimentare il NOSTRO TOPIC e a tenere alta, anche qui, la nostra bandiera. Spero che sopravvenga qualcun altro, che magari venga più rispettato, ma con questi chiari di luna ci credo poco.
Saluto i giarresi, che la luce li illumini, finalmente, e seguano il nostro esempio, contrapponendosi all'egemonica catanese.
Saluto i palermitani, che rispetto e ai quali auguro le migliori gioie calcistiche.
Saluto i messinesi, ai quali auguro di tornare in A e di non demoralizzarsi.
Saluto ovviamente anche i catanesi, di sponda atletista (anche loro vivi e vegeti! Complimenti!) e non. Con questi ultimi mi dispiace che non sia stato possibile (salvo qualche eccezione) avviare un dibattito più amichevole, ma per fare questo occorre essere in due. Io ero disposto, gli altri no, ne prendo atto. Li saluto lo stesso, perché il rancore non è degli uomini veri. Un saluto particolare, pertanto, ai più accaniti e privi di equilibrio, a Gaspare, al cuginu Maru Spina, a Sonar, a catania più, ecc. ecc.
Saluto anche la Redazione, che in un primo tempo aveva avuto un metro equilibrato, cedendo poi al numero e forse all'inveterata abitudine siciliana (il nostro peggiore difetto!) di assecondare chi comanda e di darla vinta a chi alza di più la voce.
Adieu. Molti tireranno un sospiro di sollievo, ma spero che qualcuno in fondo pensi che con la mia uscita qualcosa si sia perso nel forum, una voce diversa, dissenziente, non disposta a compromessi sui piani antimafia e antiviolenza, nel calcio e altrove. Chissà se qualcuno, anche tra i tifosi del Catania, almeno su questo possa essere d'accordo. L'uomo è contraddittorio per natura.
Forza Acireale
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N.B. Una piccola vendetta, però, in questi giorni me la sono presa. Per la prima volta da quando ero piccolo non ho comprato La Sicilia, ma Il Giornale di Sicilia. Non credo che tornerò indietro, anche perché nella Sicilia ogni volta dovevo saltare sei pagine di stucchevoli peana a lomonaco e pulvirenti (quano le vedo penso che fra qualche anno sarà un po' come rivedere le pagine dell'Unità degli anni cinquanta su Stalin). Ho trovato anche gli articoli del mio amico Gianluca. Belli e pieni d'amore, si vede subito, per la nostra sfortunata squadra. Su La Sicilia anche gli articoli sull'Acireale sono al bando.