Visto che a me piace sentire le due campane prima di dare un qualsiasi giudizio (anche se non è sempre possibile), ecco cosa ha detto il poliziotto che ha sparato:
Agente polizia: "Non ho mirato a niente"
"Non ho mirato a niente, non ho puntato nessuno". E’ sconvolto l’agente della Polizia stradale che avrebbe ferito mortalmente ieri il tifoso laziale Gabriele Sandri presso l’arae di servizio di Badia al Pino, sull’A1 vicino Arezzo.
L’agente, di 31 anni e con dodici anni di servizio, interrogato come persona informata sui fatti, ha dato la sua versione cercando di ricostruire la dinamica del tragio accaduto: "Ero almeno a duecento metri, come avrei potuto? Il primo colpo l’ho sparato in aria e il secondo m’è partito mentre correvo, accidenti a me. Adesso lo so, sono rovinato. Avevo fatto tanto per riavvicinarmi alla mia famiglia, qui ad Arezzo...Così ho distrutto due famiglie - ha aggiunto in lacrime - quella del ragazzo e la mia...".
L’agente, presunto responsabile della morte del tifoso laziale, viene confortato dai colleghi di Batifolle: "Noi siamo abituati a correre nei campi per inseguire i rapinatori, i trafficanti di droga, i latitanti e la pistola la teniamo in pugno. C’era appena stata la rissa tra i tifosi laziali e juventini, una rissa violentissima. L’agente che era di pattuglia con Luigi sull’altro lato, vicino alle pompe dell’autogrill di Badia al Pino ovest, stava dando l’allarme-radio per far intercettare quelle macchine al casello di Arezzo. Luigi correva in parallelo al guard-rail per identificarne almeno il modello. Non lo diciamo per giustificarlo, ma per sottolineare che è stata una disgrazia".
(da stadionews.it)