Premessa,
Credo che abbiano chiuso il topic originale mentre scivevo il mio post
ma ormai che l'avevo scritto.
Ma a proposito io mi chiedo perchè non vengano chiusi anche i topic di
qualcuno che in questo forum scrive solo per lanciare accuse e insulti deliranti e farneticanti nei confronti di Catania e dei catanesi, attegiamento che evidentemente scaturisce solo da una malcelata invidia e da un cronico complesso di inferiorità.
Adesso passiamo al post che avevo scritto.
Ragazzi. è possibile che non riusciate a discutere senza insultarvi
vicendevolmente, possibile che non si riesca a scambiare le proprie opinioni, pur se contrastanti, ma sempre dettate per tutti, almeno io spero, dalla passione per la nostra squadra, in maniera civile e senza scadere nel turpiloquio, smettetela perchè cosi facendo non date un bell'esempio.
Entrando poi nel merito della questione, io credo che come al solito la ragione stia sempre nel mezzo, perchè ha ragione Cantarutti, quando dice che non è stata una questione squisitamente tecnica, infatti io sfido chiunque, in riferimento al campionato del Catania dopo i tristi fatti,
a dare la predominanza agli aspetti tecnici, piuttosto che a quelli psicologico/caratteriali, ma è anche vero che proprio questi aspetti, sono quelli che possono far emergere una squadra sulle altre quando si lotta per la salvezza, trattandosi sempre, nella maggior parte dei casi, di squadre tutte con determinati limiti tecnici, e probabilmente è proprio la scarsa fiducia nei confronti dei nostri giocatori, riguardo a questi aspetti non tecnici, a trasmettere in una parte dei nostri contifosi rossazzuri la preoccupazione che le cose possano non andare nel migliore dei modi.
Io pur non nascondendo qualche preoccupazione sono comunque ottimista per i motivi già espressi in un'altro post, spero soltanto che tutte le peripezie di quest'anno siano d'insegnamento per tutti, tifosi, società, giocatori e allenatore (vecchi o nuovi), ad evitare che si possano ripetere per il futuro.
P.S. Mi raccomando cercate di rientrare nell’ambito di una civile dialettica senza cercare di prevaricare gli uni sugli altri.