Obiettivo
...mi viene in mente la battuta che faceva sempre mio Padre (bonanima!) col quale ho iniziato a frequentare lo stadio da bambino.
Lui, ovviamente grande tifoso del Catania sanguigno e verace dai tempi del neonato Club Calcio Catania 1946, si rivolgeva deciso e risoluto a coloro che si ritenevano obiettivi e sportivi così: "Virissi ca l'obiettivo è o poligono di tiro a playa...e pe sportivi c'è u Campo Scola a Picanello...ca semu tifusi è basta!"...
Erano i tempi dei "Gradoni" di tavole su tubi innoccenti in quella che oggi è la Curva Nord...erano i tempi dell'immortale "fora i cucchi" e "il Catania sia ama e non si discute"
....
Probabilmente è da lui che avrò ereditato questo mio essere "Pasdaran" e francamente gliene sarò grato per sempre. Forse perchè da quelli come Lui ho ricevuto, oltre l'amore per i nostri colori, l'indipendenza dalle "strisciate" e l'amore per questa città che seppur piena di contraddizioni ha una grande dignità e orgoglio di appartenenza che non è quell'integralismo che porta alla guerra di religioni (perchè il Pasdaran è questo caro Drum!
), ma bensì a quel sentimento che ci fa essere tifosi anche e soprattutto quando non si vince più o quando si milita in Eccellenza. Contro tutto e tutti!
A tutto questo, caro Drum, ci aggiungo che l'incoerenza e la memoria corta sono altre due brutte bestie che non ci consentono di emergere dall'atavica indolenza, tutta suddista, di dover sempre lagnarci per ogni cosa e non apprezzare mai alcuni nostri "figli" che invece di prendersela col tempo, Dio e il Governo, hanno intrepreso la strada, più utile e dignitosa, di fare.
Questa è la terra di Giovanni Verga, Drum, quello che per primo quasi due secoli fa con la sua corrente "verista" aveva dipinto proprio la mancanza di dignità dei suoi/nostri conterranei che si lasciano travolgere dagli eventi negativi come se per questa Terra o, in questo caso, questa Città fosse ineluttabile la sconfitta.
Tornando a noi, caro Drum, io potrei anche trovarmi nella condizione di essere tra coloro che contestano la mancaza di rinforzi a gennaio o addirittura fra i deficenti, come li definisci tu in maniera giusta e che condivido, che dichiarano non da A o sovravvalutata questa squadra.
Però...c'è un però. Se non ci fosse stato quello sciagurato venerdì di straordinaria imbecillità e il campionato del Catania fosse proseguito regolarmente tra trasferte e incontri casalinghi.
Perchè vedi, per molti di voi il fattore campo può essere un optional, ma per altri come me e, se mi consenti, per i numeri che indicano il Massimino come la vera forza del Catania, no.
Non penso che sia solo io a dire che una squadra in calo fisico (cosa normale per tutte le squadre professionistiche...solo a Catania, per i motivi che ho sopra elencato, diventa occasione per mettere sotto processo tutto e tutti!) tra le mura amiche e col sostegno del proprio pubblico può trovare le giuste motivazioni per colmare il gap.
E' per questo che non posso dare giudizi seri sul campionato del Catania in questo momento...è per questo che i giudizi sulla presunta inconsistenza delle riserve mi sembrano incoerenti e divenute dei luoghi comuni come "non ci sono più le mezze stagioni" o "non c'è più rispetto per gli anziani"...è per questo sento di stare solo vicino ai ragazzi e alla Società per uscire da questo tunnel. Il resto mi sembra solo masturbazione mentale per compiacere il proprio ego.
Un'ultima cosa, che dovrebbe essere ovvia e invece devo con somma tristezza rispiegare. Io difendo questa Società perchè è la migliore che abbiamo mai avuto dalla nascita del Club Calcio Catania 1946, con tutto l'affetto possibile per il mio "padrino" Angelo Massimino e il grande Ignazio Marcoccio a cui dobbiamo tanto. Ma siamo passati dall'improvvisazione e dagli aspetti, per certi versi, farseschi all'organizzazione manageriale di un impresa seria. Non dimentichiamo l'acquisto recente del terreno in cui nascerà il promesso Centro Sportivo, dunque fatti e non parole.
La difendo per i risultati ottenuti in un tempo così breve, i famosi "maccarruni" di massiminiana memoria
, che certi catanesi hanno dimenticato o ricordano quasi con fastidio come se la A gli fosse dovuta chissà per quale diritto divino (la famosa memoria corta di cui sopra!) e la difenderò fino a quanto la strada che percorrerà sarà la medesima, ci lavorasse Pietro Lo Monaco o Pippo delle bibite.
Ciao!