Autore Topic: con il sasso sul cuore  (Letto 6210 volte)

Offline marcello

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con il sasso sul cuore
« il: 05 Febbraio 2007, 03:44:17 pm »
Questo post mi andava di scriverlo da tanto tempo: colgo questa nefasta occasione per condividerlo con voi.

Questo mio scritto non è probabilmente il modo migliore per presentarmi a questo forum, ma prendetelo per quel che è e fatene quel che volete.

Sono nato a catania il 5 febbraio di 33 anni fa, da sei vivo a milano.

Di calcio non mi sono mai interessato, qualche mese fa ho saputo per caso da un amico che invece lo segue con attenzione che il Catania era in serie A e che era anche una buona squadra con una buona dirigenza.

Considero la Sicilia la mia terra: che tutto intorno a me sia un muro di nebbia e gelo o che mi trovi a camminare da solo per strade sconosciute il solo pensiero di Casa trasforma il mio cuore in un piccolo sole. E questo calore è per me il più grande dei doni, ovunque vada e comunque me la passi io non sarò mai da solo

Io non rinnegherò mai la Sicilia.

La Sicilia è più grande della sua storia e del suo mito, e nessuno al mondo può smentirmi: basta piantarne sul suolo il seme di qualsiasi pianta e questa crescerà rigogliosa e carica di frutti. Non tutti i raccolti, però, sono sempre  auspicabili.

Il sasso veniva da destra o da sinistra? Da quale argine è straripato il fiume?

...

Bisognerebbe provarla per se, questa cosa, di allontanarsene un pò per poi tornare.
La prospettiva dopo un pò cambia: e qui non sucede mai niente, ecchè dobbiamo fare? Accà semu, e c'am'affari?
Potrebbe esserci un economia fiornente, MA... potremmo vivere bene tutti quanti e senza affaticarci, MA... abbiamo il sole e il mare e gli arancini, MA... sarebbe un bellissimo posto per viverci, MA.

Ma voi, questo "MA" ve lo siete mai chiesti cos'è e qual'è la sua origine?

Io penso che questo accadimento tristissimo, a questo marito e padre di famiglia che faceva il poliziotto ed il volontario della croce rossa, che donava il sangue e donerà i suoi organi, che voleva un mondo sicuro per i propri figli, quest'uomo che è morto col cuore schiacciato da un sasso, ecco io penso che dobbiamo rifletterci, che dobbiamo discuterne, che siamo chiamati a scoprire e riconoscere che faccia abbia chi ha quel sasso lo ha lasciato cadere.

Perchè sotto quel sasso ci sono rimasti anche i nostri, di cuori.

Io ad esempio mi domando: com'è che ad esempio su questo forum, a prescindere dalla opinioni personali di ciascuno, non ci sia un solo intervento con un congiuntivo fuori posto, una "a" senza l'acca davanti, un lasciarsi andare ad un istintivo e rozzo sfogo dei sentimenti del momento ed invece convivano dialetticamente posizioni diverse, e sulle proprie ci si accalori, tuttavia senza metter mano alla clava ma argomentando ognuno secondo le proprie ragioni?

Ma com'è che ogni volta che torno a Casa scopro persone sensibili e geniali? Il poeta che si nasconde dietro il falegname ed il ragioniere che sembra uscito dal "violinista pazzo" di Pessoa, il pescatore che da imbarcato ha girato il mondo e davanti un bicchiere di vino rosso "conosce le leggi del mondo e te ne farà dono.

Com'è che tutta questa meraviglia del mondo condivida la stessa terra con gli esortori grandi e piccoli, con la vigliaccheria incorregibile degli 'uomini d'onore', con individui che non sono in grado di formulare suoni intellegibili, che di una giornata di sole se ne fottono perchè a loro tutto è dovuto.

Come succede che il cuore finisce schiacciato sotto un sasso?

Chi sono queste persone? Quand'è che hanno deciso loro come dobbiamo vivere (male) tutti noi? Chi gli ha dato questo potere?

Qualcuno ha provato a metterla in politica: da che parte veniva il sasso?

Ve lo dico io: il sasso viene dalla parte di chi non riconosce l'autorità dello stato (quello Italiano) sul territorio in cui vive e su se stesso: può essere un idealista anarchico come un fascista o un comunista: può essere un delinquente comune.

Qualunque siano i suoi ideali e la sua estrazione sociale si tratta di un individuo che vuole vivere fuori da qualunque legge che cerchi di imporgli degli obblighi. Il proprio contesto gli darà occasione di misurarsi con lo stato e le sue istituzioni, a cominciare dalla scuola.

Voi ne conoscete di persone così? Credo di si, tuttavia voglio parlare di una tipologia specifica di questi soggetti.

Per questi individui l'unica legge valida è quella naturale: vince chi riesce ad imporre la propria volontà con la forza.
In ossequio a questa legge un altro loro tratto distintivo è un certo attaccamento alla 'tradizione', ogni processo di cambiamento è visto con sospetto. Qualunque cosa accada al di fuori della propria comprensione è vista con sospetto, quando non apertamente osteggiata.

La loro arma più affilata è il "tutto passa", quello spavaldo prendersi gioco di qualunque ideale, dato che l'unica evoluzione alla quale tendono è diventare 'potenti' e non dover dipendere più da nessuno. Possono essere delinquenti come notai: il principio è lo stesso.

Voi volete realizzare qualche idea? Avete in mente di iniziare un commercio?

Loro e i loro sgherri sono dietro l'angolo a far di conto di quanto gli dobbiate, perchè questa è la legge e pagano tutti quanti, ed il vostro vicino che paga pure lui, piuttosto che venire da voi a dirvi: "anche a te hanno chiesto qualcosa? Perchè mai dobbiamo pagarli? Perchè mai dobbiamo mantenere la loro ricchezza col nostro lavoro?" si premurerà invece di accertarsi che pure voi paghiate e che non paghiate meno di lui, e correrà immediatamente dal proprio aguzzino a riferire ogni sfumatura del vostro tono di voce quando ne pronunciate il nome.

E noi parleremo sempre bene dei nostri aguzzini, perchè loro sennò ci pieghereanno, loro incendieranno le nostre case e scioglieranno i nostri figli nell'acido, loro ci schiacceranno il cuore con un sasso.

Chi sono questi mostri? E com'è possibile voler vivere scendendo a patti con loro?

La loro forza è solo questa, se ci pensate: si ha paura di nominarli, perchè abbiamo tutti paura, perchè loro ci schiacciano il cuore con un sasso. Non sono esseri umani, non sono bestie, sono dei mostri.

Ma se così fosse avremmo già scoperto l'assassino: facile, ha in fronte un unico ed enorme occhio.

Piaccia o no i mostri hanno due occhi come li abbiamo noi, e prendono il caffè al nostro stesso bar, forse capita pure che ci scambiamo il buongiorno e magari anche la buonanotte.

Piaccia o no, dato che questi mostri non hanno un occhio solo la legge ha qualche difficoltà a riconoscerli tutti, inoltre siccome prendiamo il caffè insieme lo stato non sa cosa pensare, "da che parte stà? E' solo paura o fanno affari insieme? Lo stato non sa come reagire quando scopre che una cosa non esclude l'altra, e che anzi spesso le due cose vanno daccordo.

La chiamano "connivenza", la chiamano "omertà", la chiamano in tanti modi ma noi lo sappiamo bene cos'è: E' che prendiamo il caffè allo stesso bar e ci serviamo allo stesso panificio, nessuno dice niente e sono tutti riverenti, e se qualcuno si azzarda a dire che no, lui il buongiorno non glielo dà più ecco che verrà subito isolato. Perchè il capo è il capo e comanda lui e non ce n'è per nessuno.

Poi magari non è proprio così, qualcuno ha cambiato bar. Ma sono in pochi. Una buona parte fa come me e se ne va via.

Quindi questo mio scritto era solo per sfogarmi un po e dire come la penso, se ci vuole liberare di questi mostri bisogna prendere le distanze ed isolarli, perchè in questa direzione vanno la sospensione del campionato e tutte le altre penitenze della squadra e della città: "noi puniamo tutti quanti, così da spingervi a fare pulizia voi stessi".

Mi spiace ma sono daccordo: io non ne posso più dell'ipocrisia -anche mia- di volere la legalità e di prendere il caffè col mostro, quando e se lo stato deciderà di "occuparsi del problema" lo farà a modo suo e sarà un modo risolutivo: se alla prossima "resistenza" le forze dell'ordine inizieranno a rispondere al fuoco io sarò dalla loro parte. Comunque.

Perchè loro rappresentano la legge, e se un ladro mi entra in casa vado a fare una denuncia dai carabinieri, non vado dallo 'zzi turi che magari mi fa riottenere la roba, perchè sennò poi 'zzi turi diventa lui la legge, e la sua legge non è scritta, la sua parola è la legge. Mentre la mia è nulla.

Per quanto possa essere disastrato il nostro stato è l'unico che abbiamo e che ci garantisce almeno i servizi minimi -e anche qualcosa in più- se ci feriamo o ammaliamo andiamo all'ospedale, dato che 'zzi turi non ha il poteri taumaturgici, e se vogliamo dare una istruzione ai nostri figli li mandiamo a scuola, e non da 'zzi turi che la scuola proprio non vuole sentirla manco nominare.

Insomma: l'unica via è scegliere chiaramente da che parte stare, quell'arte tutta siciliana di puntare su tutte le ruote bisognerebbe mandarla su in solaio, sennò teniamoci il mostro. Ed il sasso sul cuore.

Vi chiedo scusa per la lunghezza, per la retorica e per lo sfogo.

ciao,

marcello