La cronaca attesta un'imboscata organizzata non contro l'altra tifoseria, ma contro le Forze dell'Ordine e con ipotizzati collegamenti con la malavita organizzata. Non accade per la prima volta e neanche le scritte contro le Forze dell'Ordine sui muri della Città sono un mistero. Perché? Il bello è che la conferma dell'assunto arriva proprio da "La Sicilia": parla di "Stato Patrigno". In soldoni si ammazza un Poliziotto per quello che rappresenta: questo Stato. Non irrita più di tanto vedere tra i Soloni di questi giorni quel Vito Riggio, che cumula, come tanti altri, lo stipendio faraonico di ben 150 mila euro quale presidente dell'Enac con il vitalizio, perché per qualche legislatura è stato deputato. Tutto secondo copione: è il volto dello "Stato Patrigno", che toglie risorse ai giovani, alle forze produttive per assicurare il lusso allo Stato Patrigno, consegnando alla guerriglia giovani, che in uno Stato normale sarebbe stati solo giovani. Magari loro non saprebbero dirlo, ma quale sbocco ha oggi, specie in Sicilia, un giovane? Loro, i poliziotti, per lo più gente del Sud, hanno solo il "torto" di non presentarsi con il sorriso da sganassoni di Enzo Bianco: i Privilegi, i Vitalizi, gli stipendi d'oro per sé e i portaborse non si toccano. Anche questo secondo copione. Non si contano le violenze perpetrate ogni giorno da questo Stato. Hai un bel dire, non ce la facciamo più: tu sei il kulo e loro il ca...o. Il copione prevede anche la manfrina del garantismo, dopo il rito solenne dei dibattiti: anche i giovani votano, a loro hanno inculcato che non votare è disdicevole... vota, vota pure Prodi ma vota (Emilio Fede docet). L'avere versato 40 mila euro non pulisce la coscienza, se si continua a imperterriti a fare violenza