Come prima cosa le più sentite condoglianze alla famiglia dell'ispettore Raciti.
Come seconda cosa un augurio di pronta guarigione a tutti gli agenti feriti durante gli scontri.
Emigrato all'estero per lavoro e dove anche vivo, ho vissuto la tragedia di Catania come se mi avessero pugnalato al cuore, un dolore profondissimo che mi ha fatto veramente male. Amo e piango per la mia amata Sicilia, ma quando sento certe cose, non so se quell'orgoglio è il patriottismo che ho nel cuore sia sufficiente a farmi presentare davanti a quella gente che mi circonda.
Ogni membro del corpo perde le sue forze, tengo gli occhi bassi dalla vergogna, come se il misfatto lo avessi provocato io, da Siculo mi vergogno immensamente quando la mia terra viene giudicata, perché non è possibile che oggi giorno in Sicilia esistano ancora dei veri cavernicoli, gente senza cultura, che non è degna di avere un certificato di nascita Siciliano. Oggi da grande tifoso di tutte le squadre siciliane, mi appello alla Federazione Calcistica, che tutte e tre le squadre siciliane, vengano radiate dalle liste di tutti i campionati di calcio italiane. Non incolpo le squadre, ma i suoi tifosi, che non sono all'altezza di presentarsi allo stadio come gente civile. Non credo che questa gente meriti una squadra nella più alta divisione nazionale. Negli ultimi giorni ho ascoltato diversi notiziari e TG, in inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, ovunque si parlava di questa tragedia. Sono triste, non voglio più sentirne delle squadre sicule, perché ogni volta, sento solamente di disordini, anziché di veri commenti sulle partite. Faccio i miei migliori auguri anche al presidente Pulvirenti, che ha saputo creare un mito per Catania, ma che i suoi tifosi hanno distrutto.