Si dovrebbe giocare mercoledì alle 15. 2pm per me che sto in un posto dove si guida tenendo la sinistra e i preservativi si mettono solo quando scopi.
Si dovrebbe, sappiamo tutti perché. Il campionato di serie C è completamente falsato e comunque destinato a breve allo stop. Vedere giocatori malati come Ibrahimovic soffrire su un treadmill tutto il giorno del resto fa capire come non ci sia altra soluzione che fermare tutto, non solo il calcio, ma anche fabbriche, uffici, attività commerciali, alba e tramonto, chiudersi a casa e pregare Gesù, Javè e Allah, senza dimenticare Buddha, Zoroastro e Spongebob, facendo così felice Francesco, massone di Dio, che ha appena finito di dare il meglio di sé con l’ultima enciclica scritta a quattro mani con Luca Casarini.
Semmai si dovesse giocare, mercoledì per il Palermo sarà un altro bagno di sangue. Puoi comprare pure Ronaldo e Messi, ma se negli ultimi 7 mesi hai giocato solo 90 minuti totali, mentre i tuoi avversari fra amichevoli, coppa e campionato ne hanno messi insieme più di dieci volte tanti, non c’è storia o tattica o santo che tengano.
Campionato quindi due volte falsato per il Palermo. Fossi io Mirri convocherei una bella conferenza stampa e direi: signori, quest’anno l’unico obiettivo è quello di mettere minuti e diventare squadra in funzione del prossimo, quando finalmente si partirà, se si partirà, tutti alla pari.
Investire in un calcio in cui gli stadi sono vuoti, sapere che non si avranno entrate dal botteghino e nello stesso tempo capire che si è comunque impossibilitati a competere, non è francamente sostenibile in un momento in cui la ex-Nazione Italia sta fallendo. Perché al di là degli elogi disinteressati di Patrizia Von der Leyen Rossetti o Giorgio Macron Mastrota, l’Italia, gestita dal nulla assoluto, a questo è destinata.
Palermo (4-2-3-1): Pelagotti; Somma, Lancini, Marconi, Corrado; Palazzi, Odjer; Silipo, Kanoute, Floriano; Saraniti.