1) Milano, 4 settembre - Inter, Milan, Napoli, Roma e Juventus hanno abbandonato la riunione dell`Assemblea Generale della Lega Calcio. Decisione shock in via Rosellini. Le grandi hanno abbandonato la riunione in corso, successivamente alla nomina di Tommaso Ghirardi nel Consiglio di Lega. Il presidente del Parma e` stato scelto al posto dell`altro candidato Giovanni Cobolli Gigli. La cosa non e` piaciuta alle grandi, sentitesi escluse.
Adriano Galliani, all`uscita dalla sede della Lega Calcio, ha sfogato il proprio malumore: `Crediamo che questo Consiglio di Lega non rappresenti tutta la Serie A ma solo la minoranza. Non serve che noi cinque partecipiamo al Consiglio di Lega. Siamo una minoranza e adesso valuteremo cosa fare. Con la maggioranza secca perdiamo sempre, anche quando si parla di cambiare lo zerbino. Il sedici percento dei tifosi ha la meglio sull’84 perche` rappresentato da 15 societa`. Noi cinque rappresentiamo l`84 percento dei tifosi ma perdiamo sempre`.
L`amministratore delegato dell`Inter Ernesto Paolillo e` sulla stessa posizione: `Vedremo cosa fare nei prossimi giorni, ma e` chiaro che oggi ce ne siamo andati perche` era completamente inutile rimanere in qualita` di uditori alla riunione del Consiglio di Lega`. Con loro se ne e` andato da via Rosellini anche il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli.
2) Milano, 4 settembre - Adriano Galliani dopo l`abbandono del Consiglio di Lega: `Hanno fatto un grave errore strategico`. L`amministratore delegato rossonero e` stato il primo a lasciare la riunione in via Rosellini. In un clima infuocato ha cercato di delineare la posizione delle ammutinate (Milan, Roma, Juventus, Inter e Napoli): `Crediamo che questo Consiglio di Lega non rappresenti tutta la Serie A ma solo la minoranza. Non serve che noi cinque partecipiamo al Consiglio di Lega. Siamo una minoranza e adesso valuteremo cosa fare`.
Il problema e` il sistema di voto portato dal nuovo regolamento: `Con la maggioranza secca, e non piu` i trequarti, perdiamo sempre, anche quando si parla di cambiare lo zerbino. Il sedici percento dei tifosi ha la meglio sull’84 perche` rappresentato da 15 societa`. E, ora, andranno avanti a colpi di maggioranza`. La battaglia e` solo all`inizio: `Noi non siamo arrabbiati con nessuno perche` il regolamento e` questo. E` solo che ci aspettavamo che l’assemblea nominasse Cobolli Gigli in rappresentanza delle grandi. Cosa faremo? I miei avvocati hanno detto di non rivelarlo`.
L`elezione di Tommaso Ghirardi in Consiglio al posto di Cobolli Gigli ha fatto scattare una serie di reazioni a catena impensabili: `Avevamo chiesto all’Assemblea di eleggere Cobolli Gigli in rappresentanza non solo delle grandi ma anche delle piccole. Il risultato? Al secondo turno Ghirardi ha ottenuto 11 voti, Cobolli Gigli 8. La Fiorentina era con il secondo. E` chiaro che non possiamo pensare di andare avanti in questa situazione che non crediamo bilanciata. Lasciar fuori dal Consiglio di Lega tutte le cinque grandi a me sembra un grande errore strategico. Dall’altra parte l’hanno pensata diversamente`.
Non manca un`ultima stoccata al presidente di Lega: `Matarrese si e` schierato dicendo che era giusta la rappresentativita` delle grandi, ma e` stato zittito. Da chi? Ve lo diranno loro. Non e` un problema tra Cobolli Gigli e Ghirardi, persona validissima. E’ una questione di rappresentativita``. Una questione che e` stata risolta, ma nel modo opposto a quello che le cinque grandi avrebbero voluto.
3) Milano, 4 settembre - Il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli dopo l`uscita dalla Lega: `E` stata la vittoria di Masaniello`. Lo sconfitto della giornata esce velocemente dalla sede di via Rosellini. Ma, prima di andarsene, regala alcune dichiarazioni alla stampa. I toni sono piu` morbidi di quelli utilizzati in precedenza da Adriano Galliani, ma solo in apertura: `Non ho deciso di andarmene. E’ solo che non sono stato eletto nel Consiglio di Lega e non aveva senso restare. Mi rincresce perche` la Juve aveva cominciato a lavorare in un certo modo, con buona volonta`. Quindi non partecipare ai prossimi lavori e` un peccato. Una societa` che rappresenta molti tifosi poteva dare il suo contributo. La democrazia ha detto questo. Non possiamo partecipare in maniera attiva, sono dispiaciuto`.
La questione che sta piu` a cuore a Cobolli Gigli e` quella riguardante i diritti televisivi: `Vogliamo che venga fatta una legge giusta sui diritti tv anche in un momento transitorio perche` Roma, Napoli, Inter e Milan hanno i diritti piu` consistenti e in ottica di una vendita collettiva la cosa dovra` essere considerata`. Per Cobolli Gigli e` stata una giornata agrodolce: `Me lo immaginavo, perche` questa votazione viene da un`assemblea che aveva dato segnali di aggregazione forti. Ma sono molto soddisfatto per la stima che ho avuto dai club importanti`.
Il presidente bianconero si sente quasi impotente: `Per cambiare questa situazione non possiamo fare nulla. La democrazia e` la democrazia. Per fortuna non ci sono problemi personali, perche` stimo Ghirardi. Pero` avremmo voluto dare il nostro contributo tecnico`. Ma la stoccata finale e` di quelle che lasciano il segno: `Non penso che sia una vittoria di Davide contro Golia. Non vorrei che fosse la vittoria di Masaniello. Di certo io non verro` piu` alle riunioni del Consiglio di Lega`.
4) Milano, 4 settembre - L`ad dell`Inter Ernesto Paolillo dopo l`ammutinamento dal Consiglio di Lega: `Le piccole distruggeranno il calcio`. Dopo i rappresentati di Milan e Juventus, anche quello nerazzurro lascia via Rosellini. E i toni sono ancora piu` duri di quelli usati da Adriano Galliani e Giovanni Cobolli Gigli: `Non abbiamo nemmeno iniziato a parlare dei diritti tv. Quindi la nostra decisione non e` dovuta a questo. Chi fa parte del Consiglio di Lega e` degno di tale nome e di rappresentare tutti, ma e` impensabile di prendere a pesci in faccia le grandi`.
Paolillo segna una vera e propria rottura con le piccole: `Sono inquiete? Lo sono da vent`anni. Posso solo dire che c`e` il rammarico dato dal fatto che a mandare avanti questa industria sono le grandi societa`, perche` investono soldi. Mentre il diritto di voto e` solo di chi non investe e prende patrimonio da chi investe`.
Poi l`affondo: `Andando avanti cosi` nel breve termine raggiungeranno i loro risultati, nell`ottica lunga distruggeranno il calcio. Saltera` tutto il movimento italiano perche` manca una strategia complessiva, si pensa solo al piccolo bilancio. A loro basta portare via il patrimonio degli altri soltanto per il proprio beneficio e non per investire`. Di certo, le `grandi` reagiranno: `Abbiamo preso in esame alcune proposte, ma non possiamo agire a caldo. Probabilmente abbiamo fatto molti errori in passato quando abbiamo approvato il regolamento`.
Scusate la lunga premessa con la serie di articoli riportati da Datasport, ma credo fosse doveroso procedere con il copia ed incolla per poi magari essere il più coinciso possibile nelle mie riflessioni. Magari.
Il titolo del topic, "Parole nel vento", si riferisce a tutto quello che personalmente vado scrivendo sul Palermo, sul suo stato di forma, sulle potenzialità, su dove potrà arrivare in classifica, su Jankovic fuori forma e Fontana poco reattivo. Sono parole al vento, perchè oggi, una volta di più, Galliani e compari di merende me lo hanno ripetuto ad alta voce.
Signori miei, mettiamoci il cuore in pace: oggi più di ieri le classifiche finali dei campionati di A saranno determinate dal numero di tifosi di ogni squadra, numero che é direttamente proporzionale al denaro che essi riescono a muovere, fissi davanti al superspot di Sky, a cui si é inchinato anche la classe arbitrale (da un paio di anni il via reale ai novanta minuti di gara é dato dal delegato Sky, che da bordo campo avvisa quando l'ultimo frame di pubblicità é passato), estasiati davanti ad un cesso in porcellana con i colori della squadra del cuore, forse presenti anche allo stadio. Forse, visto che a Torino gli juventini non riescono nemmeno a riempire mezzo Olimpico di abbonati.
Del resto se una neopromossa in A come la Juventus diventa magicamente testa di serie nel sorteggio dei calendari, se il Napoli figlio del nulla e con una squadretta da quattro soldi é presente in ogni pirito mediatico, provenga esso da Rai, Mediaset o altro, se la stessa Mediaset o Sky il Napoli l'hanno idealmente eletto regina del sud a suon di contributi milionari, io, nel mio piccolo di tifoso palermitano, come faccio ancora a stupirmi se per tutta la giornata di venerdì e parte del sabato a pagina 202 di Mediavideo veniva riportata la notizia del sorteggio Uefa, con la Fiorentina in giallo nel titolo di testa e Sampdoria ed Empoli nel sottotitolo, mentre del Palermo c'erano solo due righe in fondo all'articolo? Ma come posso mai pensare che il Palermo possa rubare un posto Champions ad una delle quattro grandi (strisciate + Roma) quando Galliani oggi ha stabilito che le grandi col Napoli sono cinque?
In definitiva, ma di cosa stiamo a parlare? La cosa realmente più saggia, parlo per noi tifosi palermitani, sarebbe quella di concentrare tutte le forze sull'obiettivo coppa UEFA, non qualificazione, ma intesa proprio come competizione, perchè se é vero che Bayern ed un altra decina di squadre sono per capacità tecniche ed esperienza internazionale di un altro pianeta rispetto al Palermo, é pure vero che in uno scontro di 180 minuti può succedere di tutto, anche che Davide batta Golia. Se si gioca a calcio con il pallone. Se si gioca a calcio con il numero di tifosi, in 38 giornate non c'é storia, il Napoli oggi può arrivare dietro al Palermo soltanto perchè ha una squadretta di serie B e si può permettere un campionato al risparmio, in attesa che le televisioni riempiano la cassaforte, perchè tanto non retrocederà mai. Perchè é una delle cinque grandi, non scherziamo.
Domani non sarà più così, sarà davanti al Palermo, contenderà i giocatori migliori e li farà suoi a forza di contratti milionari, infischiandosene di dovere fare economia per esigenze di bilancio, perchè babbo Sky e befana Mediaset porteranno i regali...
Parole nel vento. Poi posso continuare a fare finta che tutto si decida in campo, ma non é così...