Due parole per Marco Tullio.
1) Innanzitutto non ricordo di avere mai detto che la città di ct abbia dei trascorsi oscuri. Ovviamente i trascorsi greci e romani di ct mi sono noti (e anche Acireale fu greca e romana). Inconfutabile è comunque che le maggiori città greche in Sicilia furono Zancle (ME), Siracusa e Agrigento.
2) Il momento d'oro per Acireale fu il seicento, come testimonia la profusione di monumenti barocchi dopo il terremoto del 1693. In quell'epoca, e nei secoli successivi, non c'è alcun dubbio che Acireale sia stata paragonabile a ct per grandezza, oltre ad essere più ricca e sede della più prestigiosa aristocrazia della Sicilia orientale (con quella di Noto e di Modica), seconda solo a quella, inarrivabile, di Palermo. Acireale, comunque, non ha mai avuto l'ambizione di rivaleggiare con Messina o Palermo (e, se vogliamo, nemmeno con Siracusa), nè ora vuole rivaleggiare nemmeno con ct, che ha dimensioni molto superiori. Vogliamo solo mettere i puntini sulle i.
3) Acireale non è un sobborgo di ct, ma è una città autonoma di medie dimensioni, con una sua identità (babba, se vogliamo, ma sempre identità, e poi a me gli "sperti" non piacciono troppo), con un suo orgoglio. Se non fosse così maledettamente vicina a ct, che ne ha sempre ostacolato lo sviluppo, sarebbe un tranquillo capoluogo della provincia più ricca, evoluta e esente da fenomeni criminali della Sicilia (nel 1990 era stata individuata nel triangolo della diocesi di Aci, più Taormina e Letojanni). Il fatto di non tifare ct, anzi di essere da sempre contro il ct, ne è una non marginale riprova.
4) Catania è quella che è e non ne ho mai negato le qualità: una città vivace, anche moderna, se vogliamo, ma incredibilmente aggressiva e presuntuosa. Certo non può rivaleggiare con Palermo (e per storia nemmeno con Siracusa o Messina) così come Milano non può rivaleggiare con Roma (e per storia nemmeno con Firenze o Napoli).
Chiaro?
n.b. Antonio penso sia di Palermo.