Fare punti è quello che conta, e soprattutto conta farlo con continuità, in casa ed in trasferta.Purtroppo non si vede un'evoluzione, un miglioramento di mentalità e del gioco. Il "comuuegghiè" puor fare comodo in qualche partita, ma alla lunga non si fanno i risultati.
Ciò che è preoccupante è che cambiano gli interpreti ma i mali continuano ad essere gli stessi. Gli allenatori degli scorsi anni sono stati da molti di noi definiti "incompetenti", "inventori del calcio" ecc. Ricordiamo quanto ne abbiamo dette a "Lucarello"? E a Sottil? Ora dico che molto critiche erano ampiamente meritate, visto che Lucarelli si è giocato la promozione in casa e Sottil nel campionato dell'anno scorso poteva fare molto di più. Ora è la volta di Camplone. Io non ero entusiasta del suo ingaggio e forse non è un "top" allenatore (qualli top, i "maestri" di calcio li hanno sempre gli altri!!!!), ma il suo mestiere lo conosce (si vede dalle analisi che fa, sempre molto lucide).
Anche quest'anno però si sta ripresentando lo stesso male: la squadra non lo segue, non gioca da squadra, i singoli fanno come gli pare o non ripetono in partita quanto fatto in allenamento. Sembra tutto fatto apposta, una congiura.
Si può anche mettere in discussione la bravura dei giocatori, più o meno scarsi, ma quando c'è un impianto di gioco anche un calciatore mediocre riesce a fare la sua parte. Camplone questo impianto al Catania lo ha dato ma i giocatori sembrano non accorgersene o addirittura fregarsene. Smettono di giocare da squadra gli uni con gli altri, e vogliono fare di testa loro, tutti fenomeni. Si perdono, movimenti, spazi, disposizione in campo. Nuovo allenatore, nuovi giocatori, stessi mali.