http://www.sudpress.it/sud/il-catania-calcio-sudpress-e-la-gradita-querelaScusate l'OT ma è un dovere di ognuno di noi difendere il vero, specie se talune cose si conoscono sul serio e non intercettando chiacchiere davanti la statua della dea Pallade del Borgo o davanti il caffè Savia.
Ho letto quest' altro articolo dei novelli David Frost
la cui sottostante traccia è chiaramente l'attacco nei confronti di una persona.
I dilettanti parlano di bilanci ingannevoli di Wind Jet negli ultimi anni. Vi assicuro che il modo con cui sono state esposte le voci è stato ben più trasparente della concorrente Blue Panorama, ancora viva e vegeta, che tuttavia storna annualmente svariati milioni di costi (spese personale, avviamento linee aeree, manutenzioni aeromobili) rinviandoli ai futuri esercizi piazzandoli in contropartita nell'attivo tra i crediti diversi.
La Wind Jet in tal senso si era comportata in maniera più corretta piazzando tali costi stornati (consentiti dal punto di vista civilistico e fiscale) in maniera ben distinta tra le immobilizzazioni immateriali che per loro natura vanno a decurtare il patrimonio netto tangibile, dando dunque giusta esposizione alla reale consistenza dei mezzi propri di WJ.
Blue Panorama invece li "insabbia" tali costi in maniera subdola tra i crediti diversi annacquando il capitale in maniera spudorata.
I virtuosi dell'articolo forse non sanno come i bilanci di Windjet erano sottoposti a giudizio da parte delle società di revisione, organismi indipendenti rispetto allo staff societario. I revisori hanno sempre puntato il dito sul predetto rinvio di costi, fatto annualmente, non per incapacità degli amministratori ma per le oggettive difficoltà di un settore, quello dei trasporti aerei, caratterizzato da elevatissimi costi gestionali. Cosa ben diversa dal sospettare comportamenti fraudolenti.
Il dissesto Wind Jet, non è figlio della mafiosità o disonestà del Pulvirenti come ha voluto far credere la stampa (anche quella "navigata", di tiratura nazionale, non gli scribacchini del sito web qui sopra riportato), ma della scorrettezza dell'Alitalia con cui peraltro è in corso una causa per parecchie decine di milioni. Senza questo maledetto accordo, Windjet sarebbe rimasta in piedi, col sottile equilibrio dei pagamenti ai fornitori di aeromobili e di carburante, tenuto
cà spimmula, come si suol dire, ma continuamente onorato dai flussi, sempre più cospicui di entrate cash dai biglietti acquistati dai passeggeri. Non appena gli aerei sono stati "appiedati" questo sottile equilibrio è saltato facendo crollare la compagnia come un castello di carta.
La cosa che fa inkazzare è come l'AD della compagnia di bandiera Andrea Ragnetti sia stato cacciato a calci in c.u.l.o. dagli azionisti perché dopo i disarstri in casaPhilips,
si fici canusciri macari all'Alitalia ma senza che abbia avuto alcun dovere di riparare le malefatte verso la società catanese. Lui ora si gode la buonuscita (che non sarà la liquidazione di un addetto al call center della Almaviva...), dopo che ha polverizzato una compagnia per soffiarle le tratte aeree (guarda caso il tutto avvenne nel periodo estivo), così come Alitalia a suo tempo fece con la compagnia "Volare" (la ricordate?)