Quando la separazione Lo Monaco - Pulvirenti è diventata certa ho provato a dare un'occhiata ai curricula (pubblicati su Wikipedia) dei DS in circolazione. E quello che più sembrava adatto al Catania era quello di Gasparin, il quale oltre al DS aveva ricoperto la carica di DG, anzi aveva una formazione professionale specifica nell'organizzazione aziendale, ruolo che aveva ricoperto anche in settori non calcistici per società straniere.
Inoltre sembrava che fosse anche competente di calcio, visto che aveva fatto, con successo l'allenatore nelle serie inferiori, (anche se trent'anni fa, in un'altra epoca calcistica: però la capacità di valutare bene un giocatore non dipende certo dall'epoca). Mi è sembrata una buona soluzione per iniziare la nuova "stagione" rossazzurra, dopo quelle esaltanti che abbiamo vissuto.
Poi Cantarutti poi in un'altro topic ha fatto notare che tutta questa brillantezza di questo dirigente non c'era (annata disastrosa ad Udine 2009/2010). La Sampdoria è una parentesi talmente breve che non credo vada neanche presa in considerazione. Tuttavia anche in questo caso non credo che abbia fatto disastri, visto che ha preso una squadra alla deriva dopo l'abbandono di DS (Marotta e la sua equipe) e dell'allenatore Del Neri. Vogliamo criticare la scelta di Di Carlo come allenatore della Sampdoria che doveva disputare la champions? Io ci andrei piano, visto il campionato di quest'anno del Chievo, la cui salvezza non è stata mai in dubbio (e lì le nozze sono fatte veramente coi fichi secchi).
A dire il vero mi sono ricreduto un pò (Cantarutti non è uno che scrive giudizi a casaccio, al di là della battuta della somiglianza con Luvanor) o meglio ho guardato a Gasparin senza l'entusiasmo iniziale.
Continuo a credere che sia un buon professionista, che ha ottenuto molti risultati positivi nella sua, non breve, carriera, che possiede le competenze organizzative per portare avanti il Catania, inteso come società calcistica.
Detto ciò, penso che il suo successo a Catania dipenderà da molte variabili.
Prima fra tutte quella ambientale.Vedremo come saprà interagire con l'ambiente (quello che Lo Monaco aveva piegato, e per certi aspetti, educato alla serie A) con le mai sopite voglie di dimostrare "cu semu", che fanno solo danno ad una società di calcio. Ecco, non vorrei che quest'uomo del Nord fosse troppo "signore" da farci rimpiangere la "vastasaggine", in senso buono e positivo, di Lo Monaco.