La responsabilità oggettiva è un cardine della giustizia sportiva e ritengo vada mantenuta, adeguandola però ai tempi.
Mi spiego. Una volta le partite erano combinate solo per portare vantaggi sportivi alla propria società, adesso, i tempi sono cambiati e gli incontri possono essere combinate per portare vantaggi economici a singoli individui. La differenza sta tutta qui. Se un dirigente od un giocatore compra gli avversari perchè la sua società ne tragga vantaggio, Preziosi in Genoa-Venezia, o come scrivono sia avvenuto ai giorni nostri per Siena-Sassuolo, non c'è problema squalifica pesante al colpevole e responsabilità oggettiva nei confronti della società che deve pagare anche per le azioni di un suo tesserato. Ma se un giocatore, sia Paoloni, sia Doni, altera un risultato anche della sua società per guadagnare illegalmente qualche decina di migliaia di euro, allora è giusto che sia lui solo a pagare, ed anche salato, perchè ritengo sia iniquo che per colpa dell'avidità di uno debba rimetterci una società, una squadra, una città che nulla ha fatto di male.
P.S. Non credo che ci sia mai stato alcun caso Pantanelli, se non nella penna di un giornalista locale ignorato dal resto della stampa nazionale. Armando Pantanelli e Falsini, che avevano, insieme a Biso, citato per mobbing la società rossazzurra, furono sì coinvolti in un'indagine per scommesse, ma non credo fossero mai stati iscritti nel registro degli indagati e di sicuro furono scaggionati già in fase istruttoria.