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LaSiciliaweb => Calcio siciliano => Topic aperto da: Giovanni (Roma) - 27 Agosto 2021, 11:39:47 am
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Buongiorno a tutti e bentornati dopo la fase di interruzione di questo servizio.
Visto che nessuno lo aveva ancora fatto apro io il topico sulla prima partita di campionato e lo faccio con una domanda...cosa si sa della disponibilità dei "nuovi arrivi" che non sono stati convocati per la partita di coppa a Vibo ???
Nel sito ufficiale alla voce "Squadra" c'è il vuoto assoluto !!!
Fozza Catania
P.S. Un Grazie ad Aldo che mi ha fatto sapere che il Forum era tornato attivo
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Ciao, Giovanni: cominciamo significativamente con il Monopoli.
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Professore...i miei omaggi!!!
...ma con chi si ricomincia? Aspetto con interesse la lista dei convocati.
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Ciao a tutti! Io ormai (non solo) calcisticamente parlando vivo alla giornata.
Stasera faccio l'abbonamento ad eleven, sperando di vederle tutte le partite del Calcio Catania 1946...
"U Mastru"
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Ai nastri di partenza arriva il Catania meno ambizioso della storia.
Sembrava impossibile anche solo poter ricominciare.
Invece siamo qui, quindi tanto vale provare a riprendere a divertirsi, in attesa di una di quelle svolte apparentemente impossibili che hanno caratterizzato diverse fasi della nostra storia.
Trasferta come sempre insidiosa, anche perché la squadra è un cantiere.
E' pur sempre calcio d'agosto, quindi non penso avremo indicazioni attendibili, ma i punti servono da subito per cui non si deve mollare un metro.
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Giovanni i nuovi arrivi saranno tutti disponibili, per quello che vale.
Mancheranno invece Piccolo, Reginaldo e Giosa, in procinto anche loro di lasciare il Catania. Il problema non è tanto una loro cessione, ma chi saranno i sostituti se sostituti ci saranno. Viste le premesse il loro identikit è abbastanza presumibile, saranno ventenni/ventunenni con pochissima o nessuna esperienza al di fuori del settore giovanile, tesserati con contratto di una anno, con eventuale opzione di rinnovo per un altro, che verranno da noi per pochi euro di ingaggio (mia presunzione) a giocarsi una delle loro ultime carte per sfondare nel calcio professionistico.
Come ben ha scritto bua, sarebbe importante cominciare a far punti da subito. Perché prevedo per noi un campionato difficile. Molto difficile.
#noisperiamochecelacaviamo
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Mi siamo sotto di due reti dopo il primo quarto d'ora.
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Al terzo gol ho spento.
Niente da dire ai ragazzi, è che sono scarsi..
"U Mastru"
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Speriamo sia ancora solo "calcio d'agosto".
Molto da lavorare su schemi, intese, automatismi.
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La prossima partita andrà diversamente.
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In estrema sintesi: disastro e mala cumpassa. Avanti così...
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Copio e incollo da Diario Rossazzurro.
Il Catania meno ambizioso della storia inizia malissimo la stagione.
A Monopoli si perde 0-3. Gara già chiusa dopo un quarto d'ora.
Non è certo una sorpresa, vista la preparazione approssimativa che ha dovuto gestire il tecnico Baldini, pertanto le immediate polemiche sulla pochezza di squadra e società sorprendono.
Nel senso che anche in caso di vittoria la ben nota situazione del Club non sarebbe cambiata, né si può pensare di discuterne ogni settimana alimentando contrapposizioni interne autolesioniste.
Occorre un radicale cambio di mentalità.
Se siamo a questo punto tutti abbiamo sbagliato.
Proprio tutti: addetti ai lavori e tifosi, oltre naturalmente ai dirigenti.
Si sarebbero dovute fare le barricate facendo capire ad Antonino Pulvirenti che il suo tempo era finito già dopo l'ingaggio di Cosentino.
O almeno dopo la prima conferma di Cosentino.
Forse dopo la seconda si era ancora in tempo.
Lo scandalo "I treni del goal" con conseguente retrocessione in C è stato il punto di non ritorno.
Non sono mancate le occasioni per sollecitare un cambio di proprietà quando ancora (forse) il Catania era vendibile.
I giornalisti sanno come fare le pulci a chi di dovere avendo praticato questa attività (esagerando) per decenni quando il Club era di Angelo Massimino e della sua famiglia.
I tifosi sanno come far sentire la propria voce, anche in tempi di restrizioni.
Si è avuto paura di finire in mano al Manenti di turno, di retrocedere ancora. Adesso però siamo incastrati in una situazione che non sembra poter cambiare a breve/medio termine, dunque si è sbagliato.
Proprio perché tutti abbiamo sbagliato, bisogna che ognuno pensi ai propri errori e corregga il proprio modus operandi per puntare ad un miglioramento. Dopo averlo fatto difficilmente si avrebbe la voglia di puntare il dito verso i compagni di viaggio.
I giornalisti, piuttosto che battibeccare sui social su questioni di lana caprina dando un'immagine di scarsa professionalità della categoria, pensino a "un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza e la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili. Pretende il funzionamento dei servizi sociali. Tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo." (cit. Giuseppe Fava).
Decidano se fare i giornalisti, i tifosi o i blogger senza pretese.
Ogni scelta è rispettabile.
Per riportare le dichiarazioni dei dirigenti come fossero oro colato bastano le agenzie e gli addetti stampa. Cercare riscontri, chiedere conto delle contraddizioni, raccontare ogni anomalia gestionale è necessario per aiutare una società quanto meno inesperta a crescere.
I tifosi dimentichino la sterile diatriba sulla matricola e si concentrino sul dimostrare di essere un valore aggiunto per il Catania, quel bacino di utenza che potrebbe (forse) ancora attrarre qualche investitore qualora si riuscisse almeno a ridimensionare la montagna di debiti che sta schiacciando la società.
Se siamo a questo punto vuol dire che tutti abbiamo sbagliato, che il modo in cui abbiamo agito finora è sbagliato e deve essere corretto.
Impossibile sperare in un cambiamento continuando ad agire allo stesso modo.
Accettata questa semplice realtà dovrebbe essere chiaro che è necessario compattarsi e non dividersi.
Nel 1993 (ma anche nel 2003) è stata proprio la compattezza a salvarci, occorre riprendere quella strada.
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Vedo la classifica e il Catania ha zero punti: non dovremmo essere a -2? La penalizzazione non è ancora ufficiale?
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Vedo la classifica e il Catania ha zero punti: non dovremmo essere a -2? La penalizzazione non è ancora ufficiale?
No. Per adesso siamo stati semplicemente deferiti. La penalizzazione verrà inflitta più avanti.
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No, caro bua, non ci sto a questa chiamata di correo del tifoso.
Il tifoso non interferisce sui fatti societari, è solo velleitario pensare che possa addirittura incidere sui cambi di proprietà. Esempi di proprietà invise ai propri sostenitori ce ne sono a decine dal Manchester United alla Lazio, passando per il Bari dei fratelli Matarrese e via andare nelle serie minori e le situazioni sono rimaste tali per decenni, o persistono tutt’ora, quando non è arrivato un fallimento. A Catania la contestazione c’è stata sin dal primo anno di B, ma non è servita a nulla, ricordo manifestazioni con presenza (sic!) di 500 persone, stadio deserto, multe in continuazione come forma di pressione, ma non è successo nulla solo il precipitare della situazione finanziaria ha portato al cambio di proprietà.
L’unico rammarico che ho in questo senso è che non siamo stati compatti all’indomani dei treni del gol a disertare lo stadio, anzi abbiamo risposto, se non ricordo male, con la sottoscrizione di 5.000 abbonamenti. Ritengo, infatti, che quella scelta di far mancare qualsiasi sostegno economico alla società, fatta da me e da pochi altri, ma non dalla massa dei tifosi, in una Lega Pro che vive quasi esclusivamente di entrate da stadio, avrebbe quanto meno anticipato le difficoltà finanziarie che hanno portato lo scorso anno al cambio societario. Non mi sogno però minimamente per questo di chiamare a correi di questo disastro annunciato i tifosi che hanno continuato ad andare allo stadio.
Diversa è invece la situazione del mondo dell’informazione, lì si che la responsabilità ci sta tutta, nessuna volontà di indagare, nessuna inchiesta, nessuna domanda difficile, solo acquiescenza ai potenti di turno e questo vale a tutt’oggi con questi scalcinati che ci ritroviamo.
Però, perdonami non posso leggere senza sorridere questa frase scritta da chi, probabilmente in quell’epoca forse non era nato oppure era piccolino :”I giornalisti sanno come fare le pulci a chi di dovere avendo praticato questa attività (esagerando) per decenni quando il Club era di Angelo Massimino e della sua famiglia.” I giornalisti dell’epoca si chiamavano Luigi Prestinenza, Candido Cannavò, Mario Garozzo, ecc., con tutto il rispetto e senza voler essere offensivo, imparagonabili con gli attuali protagonisti dell’informazione. Con inoltre un’aggravante, loro, come d’altra parte io, per ragioni anagrafiche, il Catania in serie C l’avevano visto giocare poche volte, solo serie B e serie A, per cui il navigare permanente in terza serie poteva legittimamente essere vissuto come un costante fallimento. Non come ai giorni nostri, quando addirittura dal nucleo portante della tifoseria, la terza serie del calcio professionistico viene reputata la normale dimensione del Calcio Catania.
Infine, nel 1993 ci ha salvato l’ostinazione del Presidente Massimino, non la compattezza dei tifosi, che, dopo, sono stati meravigliosi con il loro sostegno ai colori rossazzurri.
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Cannavò, Prestinenza... Belli quelli. Prestinenza sosteneva che Massimino aveva ceduto ad Attaguile un Catania indebitato (1987), e non viceversa (1992). L'altro era il direttore del foglio rosa nel 1993.
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Cannavò, Prestinenza... Belli quelli. Prestinenza sosteneva che Massimino aveva ceduto ad Attaguile un Catania indebitato (1987), e non viceversa (1992). L'altro era il direttore del foglio rosa nel 1993.
Marco ho scritto che avevano altro spessore rispetto agli attuali, ed avevano altro spessore. Qualcuno, Cannavò e Caruso sicuro, presero nel ‘93 posizioni, quantomeno, criticabili, ma non si può paragonare la loro professionalità con quella degli attuali, sempre allineati ai padroni di turno.
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Ma quelli vivevano per lo più a Milano e avevano da render conto agli umori di altre piazze. I nostri pennivendoli sono dei poveracci che per lavorare devono amplificare il suono di una scorreggia, spesso discutendo sul nulla e dando voce a chiunque permetta loro di prolungare un'esposizione mediatica che, del resto, non riesce a uscire fuori dai confini urbani.
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No, caro bua, non ci sto a questa chiamata di correo del tifoso.
Il tifoso non interferisce sui fatti societari, è solo velleitario pensare che possa addirittura incidere sui cambi di proprietà. Esempi di proprietà invise ai propri sostenitori ce ne sono a decine dal Manchester United alla Lazio, passando per il Bari dei fratelli Matarrese e via andare nelle serie minori e le situazioni sono rimaste tali per decenni, o persistono tutt’ora, quando non è arrivato un fallimento. A Catania la contestazione c’è stata sin dal primo anno di B, ma non è servita a nulla, ricordo manifestazioni con presenza (sic!) di 500 persone, stadio deserto, multe in continuazione come forma di pressione, ma non è successo nulla solo il precipitare della situazione finanziaria ha portato al cambio di proprietà.
L’unico rammarico che ho in questo senso è che non siamo stati compatti all’indomani dei treni del gol a disertare lo stadio, anzi abbiamo risposto, se non ricordo male, con la sottoscrizione di 5.000 abbonamenti. Ritengo, infatti, che quella scelta di far mancare qualsiasi sostegno economico alla società, fatta da me e da pochi altri, ma non dalla massa dei tifosi, in una Lega Pro che vive quasi esclusivamente di entrate da stadio, avrebbe quanto meno anticipato le difficoltà finanziarie che hanno portato lo scorso anno al cambio societario. Non mi sogno però minimamente per questo di chiamare a correi di questo disastro annunciato i tifosi che hanno continuato ad andare allo stadio.
Che incidano o meno su certe decisioni, i tifosi devono vigilare, non disinteressarsi delle vicende societarie come sostiene Ferraù, anche solo per capire se il progetto esiste ed è valido.
Ribadisco che il comportamento dell'ultimo decennio non ha portato risultati. Ergo occorre cambiare.
Bisogna cercare di fare la cosa più giusta, anche se sai di non poter cambiare il mondo.
La contestazione al primo anno di B fu a singhiozzo e parziale.
Io comunque non parlo di contestare, ma di vigilare.
Quando si ingaggiò e,soprattutto, si confermò Cosentino, scelta equivalente a schierare un portiere come centravanti, tutti diedero a Pulvirenti il benficio del dubbio dicendo che aveva dimostrato di sapere cosa stava facendo e dimenticando che stava scegliendo una strada opposta a quella che aveva portato ai risultati. Si disse anche di aspettare e nel caso, avrebbe risposto delle proprie responsabilità, non si sa in che senso.
Persino quando WJ chiuse i battenti, con accuse pesantissime, si disse che ciò non avrebbe intaccato la vita del Catania.
Idem quando Pulvirenti era rimasto senza una sola azienda capace di fare utili, Catania incluso.
Pure quando i dipendenti fortè rimasero senza stipendio ci fu chi continuò su quella linea.
Io dico solo che questo tipo di ingenuità non deve più esserci, indipendentemente da chi ci sia al timone, fosse anche Bill Gates.
In quel frangente si sarebbe dovuto chiedere quotidianamente chiarezza.
Poi, anche se certo erano altri tempi, ricordo uno striscione "Turi levaci manu" che convinse Turi Massimino a non riprovare la scalata al Catania.
E ti assicuro che gli eredi del Cavaliere, al momento della cessione a Gaucci, festeggiarono la loro uscita dal mondo del calcio.
Non è facile vivere con la stampa che rompe quotidianamente e i tifosi che contestano pure il giorno della promozione per un pareggio con la Juveterranova.
Personalmente non vedo soluzioni a questa crisi: penso si possa solo puntare a finire il campionato, ma dubito che si potrà ripartire per il prossimo.
Vedo una situazione simile (ma peggiore sul piano tecnico) a quella del Messina di Proto.
Il mio auspicio è che comunque si riparta con una mentalità diversa, con questa o con un'altra matricola.
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Io comunque non parlo di contestare, ma di vigilare.
Quando si ingaggiò e,soprattutto, si confermò Cosentino, scelta equivalente a schierare un portiere come centravanti, tutti diedero a Pulvirenti il benficio del dubbio dicendo che aveva dimostrato di sapere cosa stava facendo e dimenticando che stava scegliendo una strada opposta a quella che aveva portato ai risultati. Si disse anche di aspettare e nel caso, avrebbe risposto delle proprie responsabilità, non si sa in che senso.
Persino quando WJ chiuse i battenti, con accuse pesantissime, si disse che ciò non avrebbe intaccato la vita del Catania.
Idem quando Pulvirenti era rimasto senza una sola azienda capace di fare utili, Catania incluso.
Pure quando i dipendenti fortè rimasero senza stipendio ci fu chi continuò su quella linea.
Io dico solo che questo tipo di ingenuità non deve più esserci, indipendentemente da chi ci sia al timone, fosse anche Bill Gates.
In quel frangente si sarebbe dovuto chiedere quotidianamente chiarezza.
Scusa bua, quali sarebbero le modalità di esercitare questa vigilanza?
Per quel che mi risulta in tutte le occasioni da te citate, si sono alzate sui social voci, con il passare del tempo, sempre più critiche, che venivano negate o tacitate dall’’establishment di turno, composto anche dai moderatori o dagli opinion leader che facevano informazione in radio. Se vai alle pagine da 51 in giù di questo forum ti accorgerai che già dal nostro ultimo campionato di serie A si levavano dubbi sulla gestione societaria. Ricordo discussioni, che definire accese è minimizzare, tra chi di noi cominciava a sollevare dubbi e chi, all’epoca una nutrita schiera, nutriva cieca fiducia nel nostro management.
Io, da giugno 2015, quel che potevo fare per sovvertire questa situazione l’ho fatto prendendo posizione sul web fino ad essere costretto ad abbandonare alcuni di questi perché scomodo al moderatore allineato con i padroni del vapore e, soprattutto cessando il mio sostegno economico alla società, non acquistando più biglietti e cadget. Se lo avessimo fatto in molti da subito, forse oggi staremmo parlando d’altro.
No, non mi ci ritrovo proprio in questa chiamata di correo.
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Beh, qualcuno nel muretto si è ostinato a sostenere che la situazione economica del Catania non era drammatica finché non è stato più possibile negare l'evidenza, stoppando tutti coloro che osavano criticare Pulvirenti e Lomonacobis. Non so se questo qualcuno sia responsabile dello sfacelo, ma sicuramente ha fatto una magra figura, tanto più che si è comportato come se nulla fosse successo.
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Bisogna semplicemente aprire gli occhi.
In passato il problema era che tu ed io eravamo una minoranza statistica insignificante.
Troppa ingenuità, tropp agratitudine per gli anni di A.
Se il rapporto numerico fra chi si illudeva e chi guardava la realtà fosse stato invertito, tutto sarebbe cambiato.
O forse no, ma almeno Pulvirenti sarebbe rimasto solo, come era giusto che fosse.
Per questo parlo di mentalità da cambiare.
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La gratitudine era comprensibile nel '14, nel '15 avrebbe dovuto essere preso e gettato a mare con tutti i vestiti (metaforicamente parlando, s'intende). Quello che è incredibile è che se la sia cavata con un buffetto, mentre il Catania, dopo sei anni non troppo esaltanti di C, rischia di sparire.
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La gratitudine era comprensibile nel '14, nel '15 avrebbe dovuto essere preso e gettato a mare con tutti i vestiti (metaforicamente parlando, s'intende). Quello che è incredibile è che se la sia cavata con un buffetto, mentre il Catania, dopo sei anni non troppo esaltanti di C, rischia di sparire.
In Italia pare che nessun "imprenditore" paghi mai per i propri fallimenti.
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Assolutamente d'accordo con Voi.
Mi permetto di giudicare che, oltre ai fideisti e ai critici, non pochi sui social fossero anche coloro capaci, con maestria, di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Sempre per il bene del Catania, s'intende.
Guardiamo avanti...