...perfino il gli Ercolano Santapaola sono meglio di lui, Santo...a chinni sai tu!...il garantismo vale solo per u Zu Sivviu e Andreotti...
...vado a sistemare la ghigliottina a piazza Duomo...
Garantismo? E che c’azzecca, caro Gaspare, il garantismo con i guai in cui si è andato a ficcare l’infame?
Dai i miei, ormai, purtroppo, remoti studi di diritto penale, credo di ricordare che i principi basilari del garantismo nel campo del diritto penale, grosso modo, siano:
- la garanzia dagli arresti arbitrari;
- l’immediata comunicazione dei motivi dell’arresto;
- il principio di contraddittorio, inteso come diritto della difesa di partecipare a tutte le fasi del procedimento giudiziario;
- la limitazione del ricorso alla carcerazione preventiva;
- la presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva;
- condanna soltanto dopo l’acquisizione di prove del tutto convincenti, con conseguenza inammissibilità dei processi indiziari.
Per quel che mi risulta nessuno di questi principi risulta violato nel procedimento contro l’infame. L’arresto, per altro solo domiciliare, non è stato arbitrario. I motivi dell’arresto sono stati comunicati immediatamente, tanto è vero che circa sette giorni dopo ha ottenuto la revoca del provvedimento. La difesa, almeno così mi risulta, ha partecipato a tutte le fasi del procedimento penale. Non c’è stata carcerazione preventiva, e comunque gli arresti domiciliari sono stati revocati dopo meno di una settimana, dopo la sua piena ammissione di quanto addebitatogli. La presunzione di innocenza è caduta, per sua scelta, a seguito della confessione. Il procedimento penale che lo interessa potrà essere tutto, meno che un processo indiziario, basandosi su prove concrete e, soprattutto, sulla piena confessione dell’indagato, che a quanto leggiamo, non solo ha confessato quanto contestatogli, ma avrebbe anche aggiunto dell’altro.
Con questo stato di cose, l’unica garanzia che l’infame potrà richiedere, e non vedo il motivo perché i giudici dovrebbero comportarsi altrimenti, sarà quella di avere un giusto processo ed una condanna equa rispetto ai reati che ha commesso. Condanna, e qui entra un mio personale giudizio etico-morale e non penale, che sarà sempre troppo tenue rispetto ai danni che ha provocato alla nostra collettività rossazzurra.