Comincio con una domanda: ma se non ci sono i soldi nemmeno per programmare un esonero in quarta serie, perché Mirri ha fatto pervenire la sua offerta all’avviso di manifestazione di interesse per l’iscrizione della squadra in serie D? Non ci finiva forse meglio se avessimo incaricato la Zurich Capital funds Ltd di Londra (che era quella che m’era apparsa la più attrezzata), almeno non eravamo così disperati da non poter affrontare un’emergenza tecnica. Ormai lo sanno pure le pietre che questa squadra, con questa guida tecnica avrà pochissime probabilità di arrivare prima. Mentre chi arriva seconda dovrà innanzitutto vincere i playoff e sperare che dalla lega pro qualche squadra non riesca a sopravvivere, che comunque ormai è diventata una consuetudine tutti gli anni. Io però in lega pro avrei voluto andarci dalla porta principale e per quello che si è visto ieri non ci sono affatto i presupposti.
Cosa si è visto ieri? Nulla, ovvero le solite cose. Questa squadra “ha paura” a creare l’azione sulle verticali, se è aggredita dal pressing alto degli avversari tende sempre al retropassaggio e mai a una triangolazione sullo stretto a saltare l’avversario, fa girare la palla in orizzontale in modo che uno dei quattro dietro abbia lo spazio sufficiente per lanciare il pallone in avanti di 30 o 40 metri nella speranza che quelli davanti riescano a costruir qualcosa ma in questo modo l’area dei nostri avversari è sempre intasata, ieri c’erano maglie verdi dappertutto, non si riesce ad esser pericolosi neppure per sbaglio ed il risultato è che in 90 minuti abbiamo fatto solo UNO tiri in porta. Il portiere biancoverde non ha fatto nessuna parata degna di apparire negli highlight mentre il nostro Pelagotti ha fatto due o tre interventi discretamente impegnativi. Sta tutta qui la sintesi di San Tommaso Palermo, la prima in classifica contro una delle ultime, 90 minuti di confusione totale, un gol da solista del solito Langella, un cartellino rosso evitabilissimo, il pari degli avversari che lo hanno meritato solo solo per la generosità messa in campo, ancora una vittoria mancata, altri due punti gettati nel cesso.
Che Pergolizzi non sia più l’allenatore adeguato per questa squadra, a parte i chiarissimi segni che arrivano evidenti da almeno 3 mesi a chi ha seguito tutte le gare del Palermo, l’ha detto abbastanza chiaramente e senza mezzi termini il presidente del Marsala Domenico Cottone che da palermitano e tifosissimo rosanero si è sentito in dovere di lanciare questo campanello dall’allarme: "se gioca così, questa squadra non vincerà il campionato"!
Ma è con profonda tristezza che, ahinoi!, dobbiamo constatare che saranno lasciate come parole al vento.
Non ci sono soldi? Non c’è più interesse?
In questi giorni sono stati i tifosi ad essere accusati di soffrire di manie zampariniane perché si è osato chiedere “la testa” di Pergolizzi. Io però non vorrei che la zamparinite, cioè quello specifico e umiliante disinteresse che piano piano ha logorato negli ultimi 5 anni il Palermo fino a condurlo al fallimento, abbia contagiato il presidente Mirri. Se non c’è la forza economica per affrontare questa serie D, è meglio cominciare a cercare chi possa dare una mano. Una mano danarosa, non una mano qualsiasi, e se è il caso, farsi da parte perchè di improvvisanti e arrivisti ormai ne abbiamo abbastanza.