Casorezzo (MI), 24 Settembre 2018
Carissimi,
magnifica l'intervista rilasciata da Manfrè-Cataldi, il giorno dopo la sua rete che è valsa la vittoria contro la Nocerina, ai microfoni di Sky Pozzillo-La Guardia sport.
Manfrè, come si è sentito ieri dopo avere siglato il goal vittoria?
Una gioia immensa, per un attimo mi sono sentito come Cristiano Ronaldo e ho provato l'impulso irrefrenabile di lanciarmi verso la curva dei nostri meravigliosi sostenitori e sfilarmi la maglietta...
Cristiano Ronaldo?
Sì, per me è un modello, lo è sempre stato fin da quando ho tirato i primi calci al pallone. Il suo arrivo in Italia è stato uno sprone, uno stimolo a far meglio, ma personalmente sento anche tutta la responsabilità di adeguare il calcio italiano al livello raggiunto dal fuoriclasse portoghese. Ieri mi sono beccato l'ammonizione per essermi tolta la maglietta; a dire il vero avrei voluto farmi espellere come il mio idolo, magari prendendomi la soddisfazione di assestare un pugno a qualche avversario, ma poi ho riflettuto e mi sono ricordato che certi sfizi è meglio non prenderseli con la maglia granata. Ronaldo l'altra sera si è dimenticato che non indossava più la maglia del Real Madrid, però potrà rifarsi, ma solo in Italia, con quella che indossa adesso. Sono sicuro che Chiellini gli avrà detto come comportarsi quando gioca nel campionato italiano.
Ha saputo degli scontri con i tifosi del Real Aci?
Sì, sono rimasto scioccato, perché non è concepibile una rivalità tra due squadre che hanno gli stessi colori e rappresentano lo stesso quartiere. E poi non conoscono questi signori la storia calcistica di Acireale? Quante squadre sono fallite in questi anni! I tifosi del Real potrebbero l'anno prossimo essere costretti a tifare l'ASD e viceversa, naturalmente facendo gli scongiuri [N.di r. Manfrè-Cataldi si porta la mano destra sul basso ventre e lo sfiora].
E che cosa ne dice dei due ultrà daspati che ieri distribuivano un volantino con deliranti inviti alla secessione dal capoluogo di provincia?
Guardi, per me Catania è Catania, sia che mi trovi a San Giorgio, a Cibali o ad Acireale. Mi sembrano vaniloqui da trunzi, intendendo con questo termine quel campanilismo deteriore e fuori dalla realtà che, se attecchisse, non ci permetterebbe di crescere.
Che ne dice della situazione d'incertezza in serie B?
Dico che serve chiarezza: il nostro rendimento è condizionato da questo caos, ha fatto bene mister Breve a puntualizzare il suo pensiero al proposito.
Le rivolgo l'ultima domanda: perché ha voluto essere intervistato qui al Bar Belvedere?
Perché è un luogo simbolico per Acireale: un iris, una granita e poi tutti ad ammirare il panorama mozzafiato nella bellissima villa. A proposito, bisognerebbe tirare le orecchie all'amministrazione comunale per lo stato di abbandono in cui versa questo giardino pubblico: basti vedere l'acqua stagnante della fontana dei pesci ricolma di bottiglie e altre immondizie, per non parlare della puzza. Altro che provincia di tutte le Aci!
Ci salutiamo qui allora, buona giornata e speriamo in altre Sue reti nel prosieguo del campionato. [N.di r. Lo saluto stringendogli la mano sinistra].
Ciao a tutti,
Marco Tullio