C'è poco da fare, il calcio e Catania è vita. Forse sarebbe più corretto dire lo sport, perche ci sono grandi uomini di sport che con pochissimi mezzi ottengono grandissimi risultati; ma io sono un tifoso di calcio e a quello mi attengo.
In un brutta serata, metereologicamente parlando, di quelle che non si vedevano da tempo, il Massimino è tornato a ruggire, pieno di passione. In campo una squadra "pesante" che sa perfettamente quello che vuole e va a prenderselo " a comu e' gghiè". Per il gioco spettacolare c'è ancora tempo, manca quella forma che sarebbe disastroso se ci fosse adesso. Il campionato di C è lunghissimo e la verità si saprà a marzo/aprile. Ma se ora non possiamo conoscere la verità possiamo quanto meno vederne l'immagine riflessa in un campo inzuppato d'acqua, dove nessuno ha risparmiato la gamba e quando qualcuno ha finito la benzina il guidatore è intervenuto immediatamente per rimettere le cose a posto. Il primato forse durerà solo quattro giorni, meglio così. Richiamerà tutti all'umiltà di andare avanti partita per partita. Anche se il Catania di quest'anno non sembra averne bisogno perchè tutti pare abbiano imparato la lezione. Due giocatori ieri sera ne sono stati la dimostrazione: Bucolo (ma c'erano pochi dubbi: è sempre stato umile, ma ora che sa bene cosa fare in campo è anche efficace) e Mazzarani; quest'ultimo sorprendente, lontanissimo da quel giocatore supponenete e con l'aria di superiorità che faceva venire i nervi solo a vederlo muoversi in campo; ha sbagliato il goal facile, ma così è perdonabile. Andiamo avanti con la certezza che questa squadra e le "quattro" componenti sapranno affrontare al meglio l'autunno e l'inverno, in attesa della primavera.