Casorezzo (MI), 17 Ottobre 2016
Caro Aldo,
se ti ricordi tutto cominciò nel 2013/2014, che sempre sia maledetto!, quando in molti, compresi noi due, erano convinti che la squadra fosse la migliore di sempre e il mantra di allora, dopo ogni sconfitta, e non furono rare, e prima di sollevare un'obiezione o una critica, era che ci saremmo salvati lo stesso: è stato un periodo veramente terribile, soprattutto quando ci siamo dovuti arrendere all'evidenza. Poi venne la B e attendemmo tutta un'estate che lo squadrone pronosticato ci desse quel riscatto che ci spettava dopo l'anno precedente. I risultati non venivano e abbiamo aspettato che la macchina da guerra si assestasse. Il rodaggio è durato un intero campionato e ci siamo dovuti accontentare di una salvezza striminzita che si è rivelata inutile. E se penso a Cagliari l'anno scorso e a Verona quest'anno, mi chiedo ancora come sia stato possibile buttare al vento un'occasione così, anche a essere incapaci e disonesti. Ora guardo le partite per dovere e non mi arrabbio neppure se il Melfi passa in vantaggio grazie alla classica dormita che puntualmente coglie in nostri difensori, né esulto se si pareggia in modo quasi fortuito, e forse non lo avrei fatto neppure se si fosse ribaltato il risultato: ormai non prendo più niente sul serio e mi limito a sorridere del gioco da oratorio cui assisto ogni domenica. Alla faccia dello squadrone superiore. Ciao,
Marco Tullio
Marco Tullio, nel 2013-14 l'errore di valutazione era più che ragionevole, perché la squadra non era molto diversa da quella che aveva ottenuto l'ottavo posto l'anno precedente. In fondo, Gomez (cessione più pesante di quanto potessimo immaginare) sarebbe stato sostituito da Castro, che sta facendo una onesta carriera nel Chievo, e Lodi sarebbe stato sostituito da Tachtsidis (quante ne abbiamo dette, ma anche in questo caso, se vedi quello che hanno fatto sia Lodi sia Tachtsidis, forse in questo caso poteva essere un miglioramento). Il problema di quella squadra non era il potenziale, anche perché in molti sono ancora in serie A. Il problema era la gestione e considero questo paragone poco calzante. Anche perché le condizioni economiche di questa e quella dirigenza sono, a mio parere, incomparabili.
Come te, io sbagliai valutazione e dovetti accettare il risultato del campo, che sancì una retrocessione sorprendente ma purtroppo meritata.
L'anno successivo invece capii piuttosto presto quale sarebbe stata la musica. Perché ripeto, era la dirigenza a non convincermi. E devo dire che non fu facile gestire qualche post avvelenato. Ma è tutto scritto, basta scorrere le varie pagine del forum, quindi evito di dilungrami. Posso solo dire che il tuo paragone tra quel Catania e questo, secondo me, non è calzante. Non me ne volere.
Oltretutto, in panchina arrivò Marcolin, quello sì, quello era scarso. Eppure, molti di quelli che attaccano (il discutibile) Rigoli, difendevano (lo scarso) Marcolin. Questo è il calcio. Facciamo in modo che sia bello proprio per questo. Facciamocelo piacere. Il calcio dico.
Inoltre, giacché hai tirato in ballo le ultime tre stagioni in cui c'è stato di un progressivo e inesorabile retrocedere, nonostante la fiducia dei tifosi (dovrebbero essere apprezzati per questo, e non derisi), io tiro in ballo gli otto anni precedenti, in cui nonostante i pronostici falliti da coloro che dicevano "su era bonu vineva a Catania, stu jucaturi di serie B?" e nonostante i vari "vattene!" dedicati al nostro AD, il Catania fece otto anni di progressiva crescita e consolidamente in serie A.
Infine, come possiamo notare, è inutile arrabbiarsi (la penso proprio come te, caro Marco Tullio), il calcio è questo: per otto anni ho dovuto sorbirmi il pessimismo di chi diceva che erano tutti scarsi, ma poi vincenti; per tre anni qualcuno ha dovuto sopportare che i giocatori erano considerati buoni, ma poi perdenti.