Da una parte è vero che il gioco del Catania non ha aiutato Paolucci, dall’altra è altrettanto vero che Paolucci non era una prima punta adatta al Catania, cui serve un attaccante forte fisicamente.
A prescindere da queste generiche considerazioni, entriamo nei dettagli: Paolucci ha fallito, lo dicono i numeri e le prestazioni. Fuori casa qualsiasi attaccante avrebbe avuto difficoltà, perché il Catania ha un atteggiamento troppo prudente, ma in casa le occasioni per fare qualcosa ci sono state.
Qualcuno potrebbe dire che le occasioni sprecate da Paolucci si contano con le dita di una mano, io rilancio ulteriormente e dico che forse si contano con il dito e basta. Ma allora, perché Paolucci ha fallito?
Se un giocatore è considerato tecnicamente più talentoso di altri, dovrebbe inventarsi qualcosa, così come il buon Michele fece nella sua prima esperienza in rossoazzurro, in cui a volte – a prescindere dal calcio “pane e salame” di Zenga – riuscì a inventarsi delle giocate individuali per fare la differenza (mi riferisco al gol di Reggio o alla doppietta in Coppa Italia contro il Parma, solo per fare qualche esempio). Ma Paolucci non è più quel giovane promettente di otto anni fa. Non è cresciuto tecnicamente e non è migliorato tatticamente. Abbiamo visto un giocatore involuto, che gioca poco per la squadra, non impegna le difese avversarie e segna poco. Si sperava che un giocatore in grado di fare 7 gol in serie A e 12 in serie B, potesse farne circa 15 in Lega Pro, ma non è stato così. Pazienza.
Ha avuto poche occasioni da gol, anzi pochissime. Tutto vero. Ma se non garantisci il cosiddetto lavoro oscuro, se non ti porti a spasso l’avversario e se non apri spazi per i compagni, almeno fatti trovare qualche volta al posto giusto nel momento giusto. Ma non è stato così ed è un dato oggettivo e indiscutibile, altrimenti lo zio Peter non lo avrebbe ceduto.
Comunque, nessuno dimentica quello che ha fatto a Catania alla sua prima esperienza. Quel Catania era una squadra poco attrezzata, eppure si salvò con molto anticipo. Tutto funzionava e la modesta cifra tecnica della rosa andava in secondo piano.