Carissimi,
terza sconfitta di fila, la seconda in casa, per l'Atletico Catania: la crisi dell'undici di Mister Damiano Proto adesso è ufficiale. La partita, peraltro, è cominciata con ben mezz'ora di ritardo e a lungo è stata in forse a causa del maltempo che si è rovesciato sul capoluogo etneo rendendo il modesto campo della Zia Lisa un malagevole pantano. Dopo essersi consultato con i capitani di entrambe le squadre a avere indossato una cuffia da bagno, l'arbitro, Melo Ricordi, ha deciso per l'azzardo e ha fischiato l'inizio della partita. Ma prima il presidentissimo Franco Proto, in una cerimonia commoventissima, ha consegnato un assegno di solidarietà a Nunzia Litrico, la madre del compianto Vaccaro, esploso il mese scorso durante la partita di coppa contro il Real Paternò; l'anziana donna dapprima si è accasciata per l'emozione tra le braccia del figlio Aldo, fratello minore del defunto, e poi, riavutasi, ha lanciato uno sguardo interrogativo all'altro figlio, Stefano, fratello maggiore del mitico Ernesto. Secondo alcuni malevoli presenti sugli spalti, sicuramente di fede 46, la signora, conoscendo i precedenti del nostro amatissimo presidente, si è chiesta se l'assegno fosse coperto. L'incontro è cominciato subito in salita per i padroni di casa: sono trascorsi, infatti, appena sette minuti e il Real Siracusa passa con Buongiorno che, con un colpo di tacco dall'area piccola, su passaggio ficcante di Gatto Rotondo, batte un disattento D'Antone che si stava contemplando le ginocchia, palpandosi a più riprese le rotule. A questo punto l'Atletico ha abbassato la testa e ha intensificato il suo forcing, ma il Real Siracusa non si è scomposto e ha contenuto le sfuriate degli avversari con una diligente manova difensiva di alleggerimento. Solo alla mezz'ora il solito Signorelli è riuscito con un'azione personale a lambire il palo della porta custodita dall'aretuseo Cerruto, che stava sfogliando con eccessiva sicurezza la pagina della cronaca nera del quotidiano "La Sicilia" e sorseggiava a lenti sorsi una tazza di tè, soffiandoci ripetutamente sopra. Non succede altro nel primo tempo. All'inizio del secondo tempo, i locali pareggiano: l'indefesso Stancapiano ha lanciato sulla tre quarti con un sontuoso passaggio alto uno sfuggente Santapaola che ha bucato Cerruto in uscita. L'Atletico, non pago del pari raggiunto, si butta all'attacco alla ricerca di quei tre punti che mancano ormai da dicembre, ma lo fa in maniera confusa, senza scalfire la granitica difesa del Real, che ha buon gioco nel neutralizzare gli attacchi atletisti, del resto non troppo convinti. Al solito, la beffa è avvenuta nel recupero grazie a un dovizioso Terzo Gambino che s'infila nell'area di rigore e scaglia il pallone in mezzo ai pali travolgendo un D'Antone soverchiamente sicuro. Gli spalti sono rimasti in silenzio, gelati dalla rete letale degli Aretusei. I più informati hanno parlato di scintille tra i due Proto: il presidente Franco, non soddisfatto ddella prestazione dei suoi giocatori, si è slanciato come una furia negli spogliatoi per redarguire aspramente la squadra, ma l'allenatore Damiano, emulando Pietro Paolo Virdis nella stagione 98/99, ha sbattuto la porta in faccia all'altro, provocandone la caduta degli incisivi inferiori, prontamente raccolti dal magazziniere Francesco Grasso che li ha riconsegnati al suo proprietario. Se le cose stanno così, difficilmente ci sarà spazio per due Proto nell'Atletico Catania e di necessità sarà Damiano a lasciare il campo all'altro. In attesa degli sviluppi successivi, qui dalla Zia Lisa è tutto. Vostro,
Gianluca Valverde