Sono d‘accordo con Marco Tullio, anche se avrei preferito la vittoria della Francia. Non sono il tipo che ad ogni costo sta dalla parte dello sfavorito, soprattutto in questi casi. Ha vinto una squadra che ha giocato dalla parte favorevole del tabellone, proprio in virtù di uno stentato e penoso terzo posto nella fase a gironi. Sia chiaro, essendo italiano, non posso permettermi di fare lo schifato con la puzza sotto il naso, infatti in Spagna passammo la fase a gironi per il rotto della cuffia e negli USA ci qualificammo agli ottavi grazie ai 5 gol di Salenko contro il Camerun.
Comunque, tirando le somme, i portoghesi non meritavano questa vittoria, ottenuta paradossalmente per l‘infortunio del loro fuoriclasse: uscito Cristiano Ronaldo, vai con un difensore in più e tutti a ringraziare per la noia!
In fondo la Francia aveva tutto per vincere: un portiere non trascendentale ma in forma rassicurante, una difesa che migliorava dopo ogni partita, un centrocampo composto dal fenomenale (ma deludente) Pogba, un Sissoko che dovrebbe andare all‘antidoping direttamente e senza passare dal Via (ovviamente scherzo, semmai lo ringrazio, perché è solo merito suo se non ho il rammarico di avere sprecato 120 preziosi minuti da dedicare alle mie letture) e un attacco più che discreto, in cui Griezmann poteva nascondere il colpo a sorpresa.
Ma il segreto di ogni squadra sta in panchina e la Francia ha quell‘allenatore su cui la Juventus non credette e che in fondo non ha dimostrato lo stesso talento che aveva in campo: Chacun est artisan de sa fortune. Monsieur Didier ha perso un‘occasione unica.