...noi nella stagione 2006-2007 avevamo perso con un Empoli già salvo da mesi. Nel 2010 avevamo fatto risuscitare un Livorno già in B. Non c'e nulla di scontato. Guardate il bicchiere mezzo pieno.
Nel 2006-07 la serie A era molto più competitiva di quella attuale. La nostra squadra era oggettivamente più scarsa del Palermo attuale, che di suo è unanimamente riconosciuto (dai palermitani di questo forum) come una modestissima squadra.
Inoltre, nel 2006-07 non c‘era il paracadute per la retrocessione e nemmeno squadre dai contenuti tecnici da serie B (tipo Carpi e Frosinone; anche questo è comunemente condiviso in ogni dove).
In quanto al tecnico di Bellinzona, mi basta una volta per tutte quello che ho visto a Catania quando era seduto sulla nostra panchina.
Saluti e salviamo sta serie A. Meglio un cambio di presidente nella massima serie che dalla B. A mio avviso.
Ora parliamo dei fatti squisitamente nostri e ti ringrazio per l‘assist.
Il Catania di Giampaolo è il più frainteso della storia rossoazzurra. Ancora oggi, da più parti, gente che ne capisce poco si riempie la bocca di sciocchezze sul Catania di Giampaolo (sia chiaro, non mi riferisco a Cantarutti, che invece è interlocutore molto gradito).
Innanzitutto, il Catania di Giampaolo era molto più credibile di quello del famosissimo Simeone, che dovette ricevere valanghe di consigli dal nostro ex AD su come ottenere un minimo di equilibrio in campo, giacché il football in Italia è diverso rispetto a tutte le parti del globo, soprattutto rispetto al Sud America. Giampaolo non aveva Bergessio, non aveva Lodi e non aveva altri giocatori che resero migliore la squadra rossoazzurra. Fu il Catania fatto per Simeone che rappresentò il vero punto di svolta di cui siamo stati molto orgogliosi, cioè il Catania che faceva possesso palla, il Catania che schierava a centrocampo Lodi, Almiron (voluto da Montella l‘anno dopo) e Izco, che con gli anni era nettamente migliorato (i calciatori crescono mentalmente, fisicamente e tecnicamente, Izco è un esempio palese di costante miglioramento).
Lodi, Almiron, Izco.
Invece, quali erano i centrocampisti di Giampaolo? Ve lo dico subito: Biagianti, Carboni, Izco, con l‘adattamento di Ricchiuti, che aveva batterie da 45 minuti. Inevitabile giocare di rimessa e fare il catenaccio. O volevate il possesso palla? Un, due, tre: arriremu!
Inoltre, non dimentichiamo che gli 11 gol in 17 gare del fenomenale Maxi Lopez, inducevano il centravanti argentino – che si era montato la testa – a pretendere che tutti giocassero e corressero per lui. Non so se qualcuno si ricorda quello che disse Terlizzone in un‘intervista, facendo incazzare il vulcanico ex AD, che sapeva mettere tutto a tacere . Insomma, eravamo a centroclassifica, i tifosi erano convinti che si potesse avere la media punti che aveva fatto Mihajlovic un anno prima (ora i pottunu!), ma quella posizione di tranquillità non piaceva a nessuno, erano convinti che con Maxi Lopez si potesse arrivare alla Europa League. Insomma, la squadra era mediocre, ma tutti erano convinti che fosse forte, quindi, tutti a incolpare Giampaolo.
Infine, un allenatore non si valuta per una sola stagione passata a Catania.
E comunque, il catenaccio di Giampaolo non era diverso da quello di Baldini, Zenga e Mihajlovic.
Saluti.