Tristezza infinita.
Di te ricorderò sempre la grande dignità con la quale lottavi contro il male potente ed inesorabile. accettando con consapevolezza, in silenzio, un duello impari.
Si, cari Amici.
Da tanto tempo Giuseppe affrontava la malattia con la disinvoltura e la determinazione che solo un uomo, intelligente e forte, possiede.
Anche il 25 dicembre, per non dirmi che stavi perdendo la tua partita, hai evitato di rispondere al telefono, raccolto nel tuo silenzio, ma mi hai inviato con un messaggio un abbraccio, a me ed alla mia famiglia.
Era l' ultimo e l' avevo intuito.
Ti abbraccio anch' io, caro Gippì.
Mio compagno di "banco" allo stadio.
Quello stadio dove felice saltavi di gioia o urlavi tutta la tua rabbia, che non era solo sportiva.
Quel posto, accanto al mio, rimarrà sempre vuoto.
Mi mancherai.
Augusto