La disamina di Angelo Scaltriti
Per completezza
Catania-Foggia 0-0: in archivio il quinto pareggio stagionale, terzo consecutivo e secondo di fila a reti bianche dopo la gara di Messina. Per la quinta volta i rossazzurri mantengono inviolata la propria porta: con 20 punti conquistati sul campo, la formazione allenata da Pippo Pancaro, se non dovesse fare i conti con la penalizzazione, occuperebbe il secondo posto in classifica. Al momento, invece, deve fare i conti con un piazzamento in zona playout che non riflette il valore di una squadra capace di collezionare risultati di rilievo grazie alle qualità, individuali e collettive, alla generosità ed alla ferrea volontà di ottenere il massimo, tradotta sempre nel prezioso ed encomiabile impegno. Il Foggia del grande ex De Zerbi, protagonista di una pagina dorata della storia del nostro club, ha messo in mostra un ottimo possesso palla ma, alla voce tiri in porta, il Catania che ha palesato grande intelligenza tattica non ha concesso nulla. Anzi, al tirar delle somme in termini di effettive occasioni da rete, ancora una volta, i rossazzurri si sarebbero imposti "ai punti"; è un dato ancor più significativo proprio perché scaturito da un confronto contro una squadra, quella pugliese, probabilmente destinata a lottare fino alla fine per la promozione diretta, alla luce delle scorte tecniche sovrabbondanti per la categoria e dell'affiatamento maturato nel tempo. Trascorsi due terzi del girone d'andata, Calil e compagni hanno già affrontato cinque delle sei formazioni in vetta: quattro 0-0 dimostrano che il livello tecnico del Catania è proprio l'equilibrio sul piano del gioco e del risultato con le prime delle classe, magari sul filo dell'episodio, con uno svantaggio nell'immediato (il pesante -11) ed un vantaggio da non dimenticare per guardare al futuro con fiducia, legato ai margini di miglioramento di una squadra in costante crescita, secondo il giudizio dell'allenatore. Un giudizio avvalorato dal tempo: quello a disposizione di questo gruppo, fin qui, è stato minimo rispetto alla dote concessa ai rivali.
AGAZZI E ROSSETTI IMPEGNANO NARCISO - La fase di studio iniziale scorre senza grattacapi su entrambi i fronti, al 18° Agazzi cerca l'angolo più lontano con una bella conclusione a girare ma Narciso si rifugia in angolo. Al 19°, il portiere dei "satanelli" neutralizza una punizione di Musacci e poco dopo chiude in uscita su Rossetti. Il Foggia è rapido nelle giocate e preciso nei passaggi, esibisce un potenziale tecnico di rilievo "targato" Sarno ma, sul piano delle insidie, non va oltre la conclusione di Sainz Maza, ben lontana dal bersaglio al 22°. Al 32° Rossetti si accentra e tira, l'estremo difensore pugliese è attento. Al 36° cross di Calderini e colpo di testa di Agazzi, a lato. Al 44° l'unica reale occasione per gli ospiti: colpo di testa di Coletti oltre la traversa.
CALDERINI VICINO AL GOL - Nella seconda frazione, la pericolosità dei rossoneri è ulteriormente ridotta: anche i fraseggi vengono spesso interrotti, gara bloccata, squadre concrete ed abili nella chiusura degli spazi con continui movimenti, dispendiosi e per questo incisivi in negativo sul piano della lucidità offensiva ma più proficui di inutili barricate. Il Catania trova luce in attacco in due circostanze, entrambe con Calderini, sempre nel vivo dell'azione: al 15° la conclusione è alta; al 29° sfuma la grande opportunità.