La lega pro, questa lega pro, è sofferenza, e i giocatori non devono dimenticarlo neanche per un attimo nel corso della partita. Tante partite si vincono di misura e poche squadre riescono a dilagare e stravincere. I risultati di ieri ne sono la dimostrazione. Fra arbitri alle prime armi, campi infami, errori tecnici, l'imprevisto è sempre in agguato e ciò che sembrava impossibile può diventare realtà.
A Catania è successo questo ieri. Vincere però non è stata questione di fortuna ma, a mio avviso, la giusta interpretazione della partita dopo il pareggio, da parte dei giocatori, che con umiltà e senza presunzione sono ripartiti da zero e dell'allenatore che sta inculcando piano piano schemi di gioco e relativa mentalità. Non è questione di categoria, dalla serie A alla 3 categoria un allenatore senza carattere e preparazione in 10 contro 11 prova a portare a casa il punticino togliendo un attaccante e mettendo il difensore. Pancaro no. Ha lasciato intatto l'assetto dellla squadra e ha servito agli avversari in campo uno come Russotto negli ultimi 25 minuti.Un grande.Ha ristabilito di fatto gli equilibri numerici in campo (visto che quando toccava palla gli avversari entravano in panico tattico, anche senza motivo, considerato che il giocatore non ha fatto sfracelli).
Ora preoccupano i troppi infortunati nel reparto di centrocampo che sommati a qualche prevedibile squalifica potrebbero creare una situazione di emergenza. Ma per ora è solo una preoccupazione, forse immotivata visto che la squadra è stata costruita con criterio guardando alle tante eventualità che avrebbero potuto verificarsi nel corso del campionato. Per il resto questa squadra secondo me crescerà ancora e molto, trovando anche interpreti inaspettati (visto Lulli?). L'importante sarà non perdere l'umiltà (vedi Calil) e la mentalità vincente mostrata ieri.