Era il 23 giugno scorso.
Il giorno in cui avevo deciso di non scrivere più su questa meravigliosa bacheca virtuale, su questo caleidoscopio di sana sicilianità (rossazzurra, rosanero, biancoviola, e quanti colori volete voi)...ero troppo disgustato e ferito nell'animo perché mi sentivo "...preso per il c.u.l.o., privato con la forza di un qualcosa che mi apparteneva, defraudato del mio sacrosanto diritto ad avere una squadra del cuore ed essere pronto a difenderla sempre e comunque.
Mi sento violentato moralmente ed affettivamente. E vedere le risatine e le facce tronfie di tanti romanisti che mi circondano e sentirmi deriso alle spalle come il figlio della solita terra sicula portatrice sana di malaffare e malcostume, costituisce il più oltraggioso attacco alla mia dignità ed alla mia buonafede di siciliano onesto.
Questo, caro Nino, non te lo perdonerò mai.
MAI".
Mi sentivo e mi sento ancora così.
Per cui mi associo alle vostre premesse: Zu Ninu...votinni!!
Ma ho continuato a leggervi e a soffrire con voi in questa calda estate di passione, l'ennesima della tribolata storia calcistica rossazzurra.
Sono state dette tante parole, sviscerate cause e concause dell'orrendo misfatto, ipotizzate soluzioni. Ma non sono mai riuscito, in questi ultimi tre mesi, a riprendere la tastiera in mano...quel senso di sporcizia me lo sentivo ancora addosso...quegli schizzetti di m.e.r.d.a. mi puzzavano ancora sulla pelle.
Poi la parola è passata al campo, alla palla, al sudore, alle maglie rossazzurre in giro per Matera, per Monopoli che, certo, non saranno Milano o Napoli, ma sono sempre pezzi d'Italia in cui una dozzina di ragazzoni con maglia rossazzurra e annesso elefantino, portano avanti il nome di una squadra e di una città. Quei colori. I miei colori.
E allora ieri sera, intorno alle 22,15, un ragazzino di nome Scarsella ha bucato per la seconda volta la porta avversaria...e mi sono trovato, quasi inconsciamente, ad esultare a pieni polmoni, con gli occhi fuori dalle orbite e la giugulare pulsante. Un'esultanza pari, se non superiore, al gol di Martinez contro la Roma, o ai gol di Rossini e Minelli a Bologna, o a quello di Mascara a Palermo con quel tiro fatto dalla spiaggia di Mondello...
Un'esultanza, quella di ieri sera, assolutamente genuina, pura, da innamorato pazzo, insomma. Un'esultanza in cui ho riversato tre mesi di silenzi e di umiliazioni per colpa d'altri, tre mesi di vergogne e di informazioni mediatiche in cui il Catania è stato visto come il diavolo della pelota, il buco nero dell'onestà...
Un'esultanza per un gol a Monopoli, in Lega Pro, con ancora un meno tre sul groppone e nessun obiettivo raggiunto (anzi)...chi l'avrebbe mai detto...
Sono proprio un fott.uto. innamorato pazzo.
Come molti di voi, cari fratelli rossazzurri.
FORZA CATANIA.