Io continuo ad essere soddisfatto delle cinque vittorie consecutive, perché siamo usciti da una posizione di classifica gravissima. Quindi, va bene così, ci sto. Del resto, dopo la vittoria contro la Ternana ho preferito mantenere i piedi per terra, ricordando che nemmeno un mese fa eravamo al terzultimo posto e con un distacco preoccupante dalla salvezza.
Nonostante le cinque vittorie consecutive, non ho cambiato idea su Marcolin, anche perché avevamo fatto 5 punti in 8 partite e anche questo deve pesare quando tireremo le somme a fine stagione.
Ad ogni modo, oltre alle vostre riflessioni, che condivido, aggiungo un'altra perplessità: Marcolin aveva parlato di turn over e della necessità di pensare prima alla squadra e poi ai singoli. Solo che oggi, forse un po' a sorpresa, ha rispettato la regola del turn over solo per i giocatori più umili, cioè quelli del reparto difensivo, mettendo in campo quelli di cui è difficile gestire le reazioni in caso di esclusione. E così abbiamo visto contemporaneamente Calaiò e Maniero (ma forse questo ci può stare) e la coppia di fantasisti Rosina-Castro, eludendo (forse, chissà) uno scomodo dualismo, giacché, si sa, quando le cose vanno bene, tutti vogliono giocare. Ma questa è solo una mia sensazione.
Ma rimandiamo le conclusioni a fine campionato. Adesso pensiamo ai punti che mancano per ottenere la salvezza, preferibilmente in anticipo, affinché si possa cominciare a lavorare per la prossima stagione, per capire chi vuole restare, chi se ne vuole andare, come monetizzare e come sfoltire la rosa per fare spazio ad affidabili under 21.
Una breve anticipazione: partiamo da buone basi, poste dai giovani che sono riusciti ad emergere in questa sfiancante stagione: Odjer, Rossetti e Parisi (quest'ultimo, a mio parere, un buon esterno di centrocampo, anziché terzino).