Infatti Luis, ripetiamo questa cosa da un anno, ma, come dici tu, è tutto tempo perso.
Che il Catania abbia un problema con la preparazione fisica è un dato di fatto. Ma in Società non c'è chi abbia compreso la natura del problema.
E' assurdo che un professionista di valore come De Bellis per due anni faccia benissimo e improvvisamente, inizi a sbagliare tutto e per passare per un incompetente.
Il nuovo preparatore atletico è stato individuato dal dirigente generale con quella insicurezza che contraddistingue chi ne capisce poco di una materia e che ragiona così: "mi iettu iautu accussi n'asbagghiu". Ha scelto un preparatore di grande fama, probabilmente non adatto a risolvere il problema (tutto'ora non conosciuto) che affliggeva il Catania. Però si trattava di un preparatore di fama, da grande squadra. E così il risultato è che anche lui non ci ha capito niente e sta passando a ragione - mettendoci molto del suo, con le sue convinzioni sulla durezza della preparazione fisica - per un incompetente. Ed in effetti tutti questi infortuni muscolari in così breve tempo in una squadra di calcio difficilmente si erano visti.
Un dirigente d'esperienza e capace avrebbe individuato il problema quando si è presentato e lo avrebbe risolto (con De Bellis o con Petralia) senza ricorrere a nessun guru. Questi invece non solo non ha risolto il problema, ma probabilmente ci ha messo del suo per aggravarlo.
Andava mandato via al quinto/sesto infortunio muscolare di fila. Altro che difenderlo (arriva per primo a TdG e va via per ultimo).
Si può ancora pensare che il Catania è in buone mani?
Presidente, con questa dirigienza il tempo non paga, come accadeva in passato. Qui non c'è proprio la stoffa, se non la capacità di concludere buone operazioni di mercato, ma la gestione di una società sportiva nel quotidiano è ben altra cosa. Fattene una ragione subito, senza aspettare giugno.
Vasco, è solo una parte di verità...l'altra parte riguarda le responsabilità del tecnico e quelle dello staff medico...
E' cosa nota che una buona preparazione fisica è il risultato del lavoro sinergico ottenuto attraverso le competenze specifiche delle tre componenti ( preparatori-allenatori-medici) ...se una di queste va per conto proprio, cercando di fare valere le proprie ragioni, succede esattamente quello che è accaduto ed ancora, loro malgado, accade al Catania....questo è il messaggio dell'amico Davide quando parla di responsabilità dell'allenatore...bisogna stabilirne le percentuali ..poi, la responsabilità di quello che accade è ANCHE di Sannino...
Infatti GP, la responsabilità ultima di chi scende in campo è sempre dell'allenatore. Un allenatore bravo, che sa che un suo giocatore è acciaccato o sta recuperando da un infortunio, non chiede al proprio preparatore atletico un "miracolo", come lo chiama Sannino, per far giocare tale calciatore a tutti i costi. Non è che poi ci vuole così tanto a mettere un giocatore in condizione di scendere in campo. Basta somministrare un'inoculazione antidolorifica, e il calciatore è bello e pronto per giocare. Ma così facendo non è che il muscolo infortunato del calciatore è guarito, si elimina solamente il dolore nella speranza che l'effetto del medicinale duri fino al termine della partita. In alcuni casi funziona (vedi Spolli a Livorno) in altri casi invece no (vedi Capuano, Martinho e Rosina nella medesima partita). Ma anche quando si riesce a mascherare il dolore per tutta la partita, si assiste sempre a prestazioni penose come a quelle del nostro capitano ogni volta che è sceso in campo in questo campionato.
In passato io ho giocato a calcio anche a livello competitivo, e ho subito diversi infortuni muscolari di varia natura: contratture, stiramenti e persino strappi muscolari. E ogni volta per tornare a giocare a pieno regime, ho sempre affrontato tre fasi di recupero: 1) guarigione clinica del muscolo infortunato (quando il medico dà il suo benestare al giocatore per tornare ad allenarsi a pieno regime); 2) recupero aerobico (per far sì che il calciatore aumenti la resistenza alla fatica in modo da ridurre il rischio di ricadute); 3) recupero agonistico (il cosiddetto ritmo partita che si acquisisce solamente giocando e che deve essere centellinato a secondo di quanto tempo il giocatore è rimasto fuori dal campo).
Sannino di tutto questo non fa assolutamente niente, a lui gli interessa solo mandare in campo i suoi giocatori migliori o più esperti, a prescindere dalle loro condizioni fisiche. Ventrone, sempre messo sotto pressione, anche pubblicamente attraverso la stampa, da Sannino non fa altro che accontentare le richieste dell'allenatore e mette i giocatori a sua disposizione
a ccomu egghiè. Alla scelleratezza di Sannino e Ventrone si aggiunge ovviamente il compiacimento della società che invece di coordinare le attività dei suoi dipendenti e farli ragionare bene su come recuperare completamente i giocatori infortunati, presa dalla frenesia di dimostrare ai tifosi che tutto è sotto controllo e che il Catania è sempre in corsa per vincere il campionato, consente che questo scempio continui fino al collasso a cui siamo arrivati con la partita di Livorno.
Per questo motivo io vedo di buon occhio l'esonero di Sannino, proprio perché il tecnico di Ottaviano costituisce una grossa parte del problema del Catania, anzi, a questo punto della stagione, la più grossa parte del problema. A me Sannino potrebbe continuare a stare bene (dopo tutto avevo accolto il suo ingaggio con un tiepido compiacimento), ma deve assolutamente cambiare registro e consentire ai giocatori infortunati di guarire completamente, anche se ciò comporta l'utilizzo dei giovani della rosa ai quali pare che sia allergico. Fare arrivare a Catania un nuovo preparatore atletico (come qualcuno dei forumisti aveva paventato) non risolverebbe il problema se si continua a consentire a Sannino di operare nello stesso modo in cui ha fatto finora. Allo stesso tempo non si risolverebbe lo stesso un bel nulla se al posto di Sannino (nel caso di eventuale esonero del tecnico di Ottaviano) arrivasse un altro tecnico che si comporterebbe alla stessa maniera di Sannino per quanto concerne la gestione dei giocatori infortunati.
Io da diverse settimane cerco di mettere in evidenza questo importantissimo particolare che ovviamente va contro corrente a quello che è il punto di vista generale della tifoseria rossazzurra, al punto che sono stato apostrofato di essere un rompicoglioni (insieme a UMastru) da qualcuno che dovrebbe pensarci non una o due, ma mille volte prima di insultare un collega forumista.
Sono fermamente convinto che in Serie A possiamo ancora andarci tramite i play-off, ma solo se da ora in poi si inizia a cambiare registro (
auttru ca u meccatu di innaru). Con Sannino o con un altro allenatore, con Ventrone o con un altro preparatore atletico, spero che la società da ora in poi prenda le decisioni giuste per farci ritornare dove meritiamo di stare, cioè in Serie A.
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FOZZA CATANIA