Vedete, per mia abitudine io mi attengo solo ai fatti.
Non alle continue notizie gossippare o al presunto scoop del compare dello zio
del fratello dell' amico dell' amico.
E su questo, fare crociate.
A Catania ci si lamentava anche quando si arrivava ottavi e la società era pezzente... perchè si poteva
arrivare alla EL o, meglio, alla CL... se non fossero stati pezzenti.
Perchè a Catania sta accadendo questo, o meglio, questo sempre accade.
Ora, Sannino è diventato il paladino dei 'sololamaglia' e Pulvirenti il denigratore.
Sergio, sicuramente qualcosa nella preparazione non è andata per il giusto verso, e Ventrone ne ha responsabilità, ma Sannino, in questo scempio, non è innocente.
Non ha risparmiato nessuno, anche a costo di schieramenti confusionari e acefali...con fior di giovani, SANI,
in panchina. E non una volta, ma tante.
E in questo non vedo colpe in Ventrone o Pulvirenti o cosentino.
I fatti questo mi dicono e, da osservatore obiettivo, questo dico.
Io non ho verità assolute o dogmi come tanti.
@Davide
ovviamente è una mia immaginazione.
Appunto, pensavo che mi fossi perso una puntata della
scerra allenatore vs preparatore atletico.
Concordo con quanto hai espresso.
Trovo ridicola questa protesta da parte di alcuni tifosi che non fanno altro che strumentalizzare il caso Sannino per attaccare la società. Sannino ha meritato l'esonero, o per meglio dire, le forzate dimissioni, per tutto quello che ha combinato a Catania: giocatori fuori ruolo, mancato utilizzo dei giovani, conoscenza di un solo schema di gioco, tattica rinunciataria in trasferta, formazioni iniziali sempre sbagliate corrette solo dal caso dopo l'infortunio di qualche giocatore in campo, utilizzo scriteriato dei giocatori acciaccati,
e lastimi a non finiri. Di contro Sannino ha gestito bene lo spogliatoio e ha migliorato le prestazioni di qualche giocatore, ma ovviamente è troppo poco per continuare ad andare avanti con lui in panchina. Però poteva dimettersi ad inizio settimana per così dare la possibilità a Pellegrino di preparare meglio la sfida di domani al Brescia.
A proposito del nuovo allenatore, se la società non è in grado di far arrivare Delio Rossi a Catania (Marcolin sarebbe un buon ripiego), io una seconda chance a Pellegrino la darei volentieri, e lo confermerei oltre la partita con il Brescia. Di tutti i nomi che si stanno facendo per il toto-allenatore (Di Canio, De Canio, Zenga, Ferrara, Liverani, Cosmi, eccetera) non me ne piace neanche uno.
A prescindere da chi sarà l'allenatore del Catania, la società, per bocca di Pulvirenti e Cosentino, deve dichiarare pubblicamente che gli obbiettivi del Catania sono cambiati, e che si deve puntare ad ottenere un posto ai play-off (magari dovrebbero pure scusarsi con i tifosi per non essere in grado di ammazzare o vincere il campionato come paventato ad inizio stagione, ma con questa dirigenza è chiedere troppo). È assolutamente necessario che la società dichiari pubblicamente questo ridimensionamento degli obbiettivi (così da sgombrare il campo da qualsiasi equivoco), e che il nuovo allenatore sia perfettamente in linea con il pensiero della dirigenza (
no comu quannu Cusintinu riceva na cosa, e Sannino ni cuntava n'auttra).
Ad inizio campionato Pellegrino era l'allenatore della corazzata che doveva ammazzare il campionato, e l'intero ambiente rossazzurro, o quasi, si aspettava che il Catania, appunto, ammazzasse il campionato. Al primissimo risultato negativo (il pareggio interno con il Lanciano), invece di concedere a Pellegrino il dubbio che una corazzata in effetti non lo eravamo e non lo siamo mai stati, tutto l'ambiente rossazzurro gli si è rivoltato contro e lo ha messo immediatamente sotto pressione.
Tale pressione si è manifestata nella necessità di dover vincere a tutti i costi a Vercelli dopo aver raggiunto un pareggio rocambolesco, lanciandosi sconsideratamente all'assalto finale piuttosto che accontentarsi di un risultato di parità (dopotutto giocavamo in trasferta), e continuando a schierare una difesa a tre da folli con Peruzzi-Spolli-Monzon abbiamo finito per perderla la partita. E la settimana successiva il tecnico siracusano ha finito per perdere anche la panchina del Catania.
Dopo essersi reso conto delle difficoltà incontrate in campionato e della forza effettiva della squadra, al nuovo allenatore Sannino è stato invece chiesto "solamente" di vincerlo il campionato, senza bisogno di ammazzarlo. Solo che Sannino sin dalla conferenza stampa di presentazione ha iniziato a parlare di gennaio, alludendo già da subito ai giocatori della sua scuderia da far arrivare a Catania, come se le 18 partite da giocare prima del mercato di riparazione non contassero nulla. E dopo tutte le vicissitudini dell'era sanniniana, sappiamo tutti come è andata a finire.
Adesso arriva il terzo allenatore della stagione, o un Pellegrino bis o un altro allenatore. A questo allenatore bisogna chiedere "solamente" di arrivare ai play-off, senza i soliti voli pindarici della società che pensa sempre più in grande rispetto a quelle che sono le capacità effettive della squadra, la posizione in classifica e il distacco dalle dirette concorrenti e la realtà delle cose.
Io sono convinto che possiamo ancora arrivare ai play-off se il connubio società/allenatore riesce a non commettere più errori, e a lavorare tutti insieme con serenità e unità d'intenti.
Sempri
FOZZA CATANIA