Dybala al centro dei riflettori, era inevitabile. Ma Dybala ha origini complesse, nonno polacco, altri parenti italiani, lui è nato in Argentina e si sente Argentino, eppure...
Conte lo vuole convincere a giocare per l'Italia, mentre Boniek, capo della federazione calcistica polacca, ha detto: "No grazie, Dybala è fortissimo, ma argentino, noi vogliamo gente che creda nell'inno che si canta in campo prima della partita."
Lui, u picciuttieddu (stavolta non del barbiere), ha più volte detto che si sente argentino e che, se gli venisse data l'opportunità, vorrebbe giocare con la maglia della sua Nazione.
Ma una volta tanto vogliamo, noi Italiani, provare a non fare i furbi e a lasciare in pace Dybala e quelli come lui, che già è assai che abbiano il doppio passaporto che permette loro di aggirare la norma sul tesseramento comunitario avendo magari nel proprio albero genealogico un prozio o un trisavolo che non parlò spagnolo solo i primi vent'anni della sua vita?
E' così difficile augurare le migliori fortune al ragazzino e sperare di vederlo un giorno accanto ai Messi, agli Higuain, agli Aguero a urlare le parole di Vicente López y Planes, piuttosto che i "popopò" interstrofa di Mameli?
Io glielo auguro e dico a Conte che se proprio deve venire a Palermo per visionare qualcuno che possa tornare utile alla sua nazionale, si concentri su Belotti, che è Italiano al 100% e l'inno, al massimo, lo canta con flessione bergamasca.