Alla domanda del Post "quali prospettive?" ora si può provare a rispondere con argomenti concreti.
Sugli arbitri, anche se l'argomento sempre "attuale", non mi soffermeriei più di tanto: in un torneo probabilmente a 21 squadre, 42 giornate, accadrà di tutto, come al solito. La cosa importante sarebbe essere in condizione, per l'esito della stagione, di non dover dipendere da un arbitraggio in una partita "decisiva".
La campagna acquisti è stata all'altezza del valore del Cosentino operatore di mercato, a partire dalla magistrale operazione Rinaudo. Qualche lacuna ancora in difesa a sinistra, proprio perchè stiamo parlando di un campionato lungo e con probabili necessari tourover. Il dato incoraggiante è che al momento sembra scongiurata la "paventata" ingerenza dei fondi: Cosentino ha ripetuto più volte il concetto di "limite" di budget; mentre notoriamente i fondi permettono di andare "oltre-budget". Comunque, sempre occhi aperti.
Il lavoro dei tecnici, da quel che "trapela", sembra procedere nel modo migliore. Anche se presto per giudicare un lavoro che darà i suoi effetti solo durante il campionato, ma sembra che Ventrone stia mettendo, finalmente, a pieno regime, le potenzialità (strutture, palestre ecc..) di TdG. E questo è un aspetto fondamentale: non ha senso avere un'auto sportiva e guidarla come un'utilitaria. È l'inizio, vedremo cosa succederà a stagione in corso.
Maurizio Pellegrino a prima vista sembrerebbe il punto debole del progetto: ma come, una squadra di valore affidata ad un tecnico inesperto? Io ci andrei piano prima di giudicare. La parabola professionale del nostro tecnico a me sembra una di quelle a cui ho assistito tante volte in ambito extracalcistico, di persone di grande valore che non sono riusciti ad esprimersi pienamente, spesso solo per non essere nel "giro" giusto o per essere sottostimati nei "giri" che contano. Non si dovrebbe mai essere "assertivi" parlando di prospettive, ma per me Maurizio Pellegrino è il grande punto di forza di questo progetto: non solo perché non sprecherà la sua grande occasione, ma perché ha già dimostrato si saper gestire il "gruppo" dei giocatori in maniera decisa e con polso fermo, guadagnandosi sul campo la stima e la credibilità prima di tutto da parte dei suoi giocatori.
Leto, Monzon, Peruzzi ovvero la "triade" della delusione dell'anno scorso e la grande incognita del prossimo campionato. Cosentino nell'intervista di inizio stagione ha dato delle spiegazioni valide, anche perché la scelta di riconfermarli è conseguenza di esse. E poiché non credo ad una mania autolesionista dell'AD, credo che veramente ci sia la possibilità di un loro riscatto sul campo. Rimango perplesso a pensare un Monzon come terzino sinistro di ruolo, per quello che si è visto sul campo, ma c'è da rifelttere anche sul fatto che, nel calcio moderno, i risultati dei difensori sono diretta conseguenza dei movimenti dei centrocampisti e degli "esterni alti" (una volta si diceva "le ali", comuque....sempri cucuzza è). Sempre per il discorso di prima, bisogna stare alle valutazioni dell'AD. Anche se dietro, come riserva, qualcuno "bravino" ci dovrebbe stare. Peruzzi (se non andrà via) e Leto (se recupererà pienamente) dovrebbero dare una spinta notevole al campionato del Catania: vedremo...
Infine, il Cosentino dirigente sportivo, quello che cura la squadra giorno per giorno. Cosentino a me non sta simpatico per niente, ma poiché stiamo parlando di prospettive faccio una mia valutazione, provando ad essere imparziale. Gli americani, quando si ragiona di management, se non hai almeno un fallimento alle spalle, manco ti prendono in considerazione. Credo che l'anno scorso sia servito molto a Cosentino e se è persona di valore, l'anno prossimo metterà a frutto tutta l'esperienza, veramente incredibile (per tutto quello che è successo) della passata stagione. Se ha imparato in fretta, il prossimo campionato sarà solo una transizione verso una nuova importante storia del Catania.
P.S. Ci sarebbero da considerare gli aspetti extrasportivi legati alle vicende imprenditoriali del Presidente. Ma non è l'argomento del topic. Personalmente comunque considero sempre il Catania una società a sé stante che, se gestita bene, può autofinanziarsi e mantenere un dignitoso livello di risultati. Ma il punto rimane quello, ora come in passato: competenza e professionalità della gestione.