Palermo immenso. Record di vittorie esterne consecutive della serie B (ho provveduto io stesso ad aggiornare wikipedia), record di giornate di anticipo per la promozione matematica, a maggior ragione per la vittoria del campionato, tanti altri record a portata di mano, al momento miglior difesa e miglior differenza reti del campionato, maggior numero di vittorie totali, dieci vittorie nelle ultime undici partite, trentuno punti fatti su trentatre disponibili nello stesso intervallo, ce ne sarebbero di primati da citare...
Il paragone col Palermo del 2003/04 è stuzzicante. In relativo possiamo dirne tante: campionato meno duro, squadre blasonate praticamente assenti, livello tecnico generale basso, ma c'è una cosa che differenzia quel Palermo da questo Palermo: quella squadra sarebbe andata a Novara, sul campo di una rivale in lotta per non retrocedere accontentandosi del pareggio, questa no, questa ha giocato a porta romana dal primo al novantatreesimo, questa ha attaccato malgrado il Latina perdesse per più di un ora a Castellammare, questa ha giocato col coltello fra i denti quando già tifosi e panchina iniziavano ad esultare. Questo è un valore assoluto, lotti per vincere a prescindere dal valore del campionato, lo fai perché la tua è una squadra prima di tutto con una mentalità vincente. E in questo il Palermo di oggi dà tre giri di distacco a quello del 2003-04. Chapeau.
Diamo l'addio alla serie B, ma per me non è stata un inferno. Non lo è stata perché ho rivissuto una dimensione tutto sommato più umana, poche polemiche, pochissimi veleni, tante feste quando arrivava il Palermo. Non è stata un inferno perché è stato un trionfo, qualcosa che non dimenticherò più. Non avevo mai visto una squadra affrontare quasi tutto il girone di ritorno come se dovesse giocare amichevoli infrasettimanali invece che impegni ufficiali. Non è stata un inferno questa serie B perché Zamparini ha parlato poco e i suoi uomini hanno fatto fatti e non chiacchiere. Ho criticato Perinetti per il suo servilismo, ma se il suo compito era riportare la squadra in A con quattro lire di budget, devo dire che l'ha fatto bene. Ho criticato Iachini perché giocava troppo sulla difensiva mortificando la qualità in favore della solidità, ma ad un certo punto è cambiato tutto ed oggi giocavamo con un trequartista, due punte, un esterno offensivo come Lazaaar e un Pisano che ha fatto più l'ala destra che il terzino. Hanno avuto ragione loro, sono felice.
Adesso rimangono cinque partite, possiamo vincerle tutte, probabilmente perderemo qualche punto per strada, ma vorrei che la Reggina o il Novara o il Padova ci portassero ad esempio per avere affrontato tutte le squadre nella stessa maniera e per non avere regalato nulla a Cittadella o Ternana, nostre prossime avversarie.
Forza Palermo, sempre e comunque, in C come in A.