Quella delle 5 componenti è una teoria che sicuramente semplifica molto la complessità della gestione di un progetto sportivo con al centro una squadra nella massima serie. Però è una teoria valida, e non solo per realtà piccole, ma anche per le grandi società (Juventus, Milan, Inter, Roma ecc.). Il fatto che il Cagliari, realtà pari a quella di Catania, non sembra rientrare nella teoria, a mio parere, è l'eccezione che conferma la regola.
Certamente concordo anch'io che nel punto più alto di queste componenti c'è la squadra e l'allenatore. Delle altre componenti, come ho detto nel precedente intervento, quella che secondo me più influisce sui risultati della squadra è la "società" intesa come gestione sportiva. Ma come può influire la gestione sportiva nei risultati? Capiamoci: per gestione non si può intendere solo l'organizzazione e quindi la distribuzione dei ruoli fra le varie figure, ma come queste figure operano; in altre parole l'autorevolezza (oppure autorità), data dall'esperienza e dalla competenza, con cui la società gestisce il progetto sportivo. La mancanza di questa autorevolezza indebolisce la relazione della società con la squadra (a partire da quando si decide l'acquisto di un calciatore, alla successiva contrattualizzazione, alla quotidiana relazione con il giocatore, il quale deve ambientarsi, integrarsi con i compagni, calarsi nel modulo ecc. ecc, fino alla decisione della cessione).
Ora, a Cagliari, chi ci dice che nei rapporti fra Cellino e i giocatori, costoro non percepiscano autorevolezza, competenza ed esperienza del Presidente?
Non c'è bisogno di ribadire che a Catania queste qualità erano espresse primariamente dall'AD (cosa che accade anche nella quasi totalità delle società che frequentano la serie A con successo). Nella nuova organizzazione che è stata data al Catania lo scorso anno queste qualità non ci sono e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, a prescindere dal valore della squadra.
Visto che ci siamo porto anch'io un esempio: il Chievo. Non è una squadra né di grandi capitali né di grandi calciatori. Ma con la serietà e la competenza dei suoi dirigenti e con l'impegno totale della squadra ogni anno riesce a salvarsi (qualche volta anche qualcosa di più), anche al cospetto di squadre, sulla carta dell'almanacco del calcio, più forti. E quando retrocedono lottano strenuamente ed hanno sempre la coscienza a posto di aver fatto tutto il possibile per mantenere la categoria.....che viene riconquistata la stagione successiva.