Casorezzo (MI), 3 Marzo2014
Caro Aldo,
ieri non c'ero per un impegno familiare e, a quanto mi risulta, non sembra che io mi sia perso niente, eppure mi spiace non esserci stato anch'io e ho come l'impressione di avere disertato. Nondimeno sarò al tuo fianco in tutte quelle trasferte che hai detto tu tranne Udine, in più mi vedrò anche la partita contro la Sampdoria a Catania alla vigilia di Pasqua. Purtroppo ciò avverrà solo perché ritengo che le bandiere si debbano tenere alte soprattutto nei momenti cupi, non già perché io nutra alcuna speranza: la possibilità di farcela ci sarebbe pure, ma partite come quella di ieri e della settimana precedente mi hanno convinto che il vero avversario del Catania è il Catania stesso ed è davvero imbattibile. Un abbraccio,
Marco Tullio
Caro Marco Tullio,
se vuoi te lo confermo, prestazione priva di nerbo come nelle precedenti trasferte, meglio soltanto di quelle contro Torino e Sampdoria, ma quelle non fanno testo perché sono state un vero e proprio sconcio. D'altra parte con una formazione così rabberciata in avanti cosa potevamo aspettarci, magari una strenua resistenza per mantenere lo 0-0, ma dopo che al 17' siamo andati sotto di un gol ed al 37' sotto anche di un uomo, la partita era già di fatto finita è stato già un miracolo che sia stata in bilico fino ad 8' minuti dalla fine.
Certo la possibilità di farcela c'è ancora, la salvezza è ancora lì a due soli punti, ma non è solo una questione di numeri, occorrerebbe vedere sempre, in casa e fuori, la squadra che ha battuto la Lazio, la sua grinta, la sua voglia di arrivare prima sulla palla, ma dubito anche io, a ormai solo dodici giornate dalla fine, che questo possa avvenire.
Ovviamente concordo anche io, che proprio in questo momento difficile le bandiere e le sciarpe vanno tenute alte ed è per questo che insieme a te peregrino per gli stadi d'Italia.
Dove c'è il Catania, noi il nostro modesto apporto continueremo a darlo, poi
comu finisci, si cunta.
Un'ultima notazione circa la partita di ieri, lo merita lo splendido pubblico rossoblù, sai di trasferte ne ho fatte tante, ma non mi era mai successo di ricevere applausi dai tifosi avversari, e non parlo di ultras, parlo della gente comune, che, anche singolarmente, a fine partita, sia dagli spalti, che dalla strada sottostante, mentre aspettavamo che ci facessero uscire, ci salutava e batteva le mani. Grazie di cuore, amici genoani.
Ci vediamo a Reggio Emilia.